di Giovanni Sgobba.
BARI- Fulmine a ciel sereno nell'Inghilterra calcistica. Come se già non bastassero i vari scandali di tradimento che sistematicamente spuntano fuori ai danni dei calciatori, ora in Inghilterra non si fa altro che parlare degli insulti razzisti che il difensore del Chelsea e capitano dell'Inghilterra, John Terry, avrebbe rivolto ad Anton Ferdinand, in un match di FA Cup tra Chelsea, appunto, e QPR. Un episodio, che se confermato, sarebbe gravissimo, e che ha inevitabilmente spaccato l'opinione pubblica. Una situazione insostenibile, aggravata dalla affrettata decisione da parte della Federazione inglese, di privare a Terry della fascia di capitano della Nazionale, reputato non degno di essere leader rappresentante di una nazione. Da qui la scelta di Fabio Capello che, sentitosi attaccato dai tabloid per aver difeso il difensore, ha deciso di dimettersi con effetto immediato dall'incarico di c.t. dell'Inghilterra, motivando così la sua scelta: "Mi è stato fatto un grande sgarbo, ledendo la mia autorità. Ciò che mi ha colpito e costretto a prendere questa decisione è stato il fatto che il tanto decantato senso di giustizia degli anglosassoni, che sono i primi a predicare che nessuno è colpevole fino a sentenza definitiva, è venuto meno. Nel caso di Terry mi hanno fatto uno sgarbo gravissimo ledendo la mia autorità di guida della Nazionale e di fatto creando un grosso problema alla squadra. Da sempre non tollero certi tipi di ingerenze, e quindi mi è stato facile contestarla e prendere la decisione di andarmene".
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