F. C. Bari 1908
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Il Logo dell'F.C. Bari 1908 |
La F.C. Bari 1908, nota semplicemente come Bari, è la principale società calcistica di Bari. Attualmente partecipa al campionato di Serie B.
Le origini (1908-1925)
La prima formazione del Bari del 1908
La prima squadra di calcio di Bari fu fondata il 15 gennaio 1908[1] come Foot-Ball Club Bari. Come nel caso di molte altre squadre di calcio italiane, anche la fondazione del Bari fu caratterizzata dalla partecipazione di alcuni stranieri: Floriano Ludwig, tedesco trapiantato a Bari, Gustavo Kuhn,svizzero, cui si aggiunse Giovanni Tiberini, marchigiano trapiantato a Bari, che capeggiava figli di commercianti baresi.
Nella prima formazione (nella foto a lato) si riconosce lo stesso Ludwig, il primo in piedi da sinistra, insieme ad altri stranieri, a Bari per lavoro, e baresi: a fianco di Ludwig in piedi da sinistra Barther,inglese e Bach, svizzero, al centro Attoma, Roth, svizzero, e Labourdette, spagnolo, in basso Jovinet,francese, Giordano, Gazagne, francese, Randi e Ziegler. Originalmente i calciatori indossavano maglia rossa e pantaloncini bianchi e giocavano principalmente contro marinai inglesi al San Lorenzo nel quartiere di San Pasquale.
Sebbene il club fu fondato in tempi molto antichi, le squadre del Mezzogiorno non erano ben rappresentate nei campionati del calcio italiano e così il Bari non prese parte alle prime stagioni. Di fatto solo la Campania aveva un campionato regionale prima della prima guerra mondiale. Il F.B.C. Bari venne sciolto nel 1915, in periodo di guerra, per poi essere riorganizzato sotto lo stesso nome.
A quel tempo erano in attività accanto al F.B.C. Bari altre due società: la Foot-Ball Club Liberty (colori rosso-blu a strisce orizzontali, poi variato nel 1915 in bianco-blu verticali), fondata da dissidenti del Bari originale nel 1909 e i rivali dell'Unione Sportiva Ideale (colori nero-verde adottato nel 1915). Fu il FBC Liberty la prima squadra della Provincia di Bari a prendere parte al campionato italiano di calcio durante il torneo di Prima Divisione 1921-1922 organizzato dalla CCI quando molti dei club principali del paese entrarono in contrasto con la FIGC.
La stagione successiva l'Ideale divenne la prima squadra di Bari a raggiungere le semifinali della Lega Sud, dove fu la Lazio a passare in finale. Tutti e tre i club baresi parteciparono per la prima volta insieme al campionato nella stagione 1924-25 dove da una parte il FBC Bari retrocesse e dall'altra il Liberty raggiunse le semifinali di Lega venendo sconfitto pesantemente dall'Alba Roma per 6-0 all'andata e 3-0 al ritorno.
Unione Sportiva Bari (1926-1928)
Una serie di fusioni fra squadre nel giro di due anni diedero alla luce un solo club per rappresentare il Bari. La prima fusione avvenne fra il FBC Bari e il FBC Liberty nel torneo 1926-27, conservando la denominazione "Bari" usato per la prima volta il 6 febbraio 1927 nella partita contro l'Audace Taranto. Nel 1927 esordisce Raffaele Costantino.
La U.S. Bari del 1928, dopo la "fusione".
L'intero sistema calcistico italiano stava subendo numerose trasformazioni in questo periodo e cominciò ad essere meglio organizzato, con fusioni simili a quella del Bari che accadevano un po' ovunque, come a Salerno,Napoli, Firenze e Roma. La neonata F.C. Bari si fuse con l'Ideale il 27 febbraio 1928 creando l'Unione Sportiva Bari. Le maglie dell'US Bari presero i colori biancorossi dal FBC Bari e le strisce dell'Ideale.
Dopo la stagione 1928-29 il sistema della lega fu riorganizzato e il Bari fu piazzato in Serie B. Costantino fu convocato per la prima volta nellaNazionale italiana, rendendo il Bari la prima squadra di Serie B a vedere un proprio giocatore convocato in Nazionale.[2]
Le prime stagioni in A (1929-1945)
Nel 1929 debutta Pippo Scategni; ma, subito dopo la prima promozione, arriva anche per il Bari la prima retrocessione: classificatosi al 13º posto il Bari viene assorbito nella neo istituita Serie B.
Nella stagione di Serie A 1931-1932, la squadra si salvò dalla retrocessione vincendo lo spareggio contro il Brescia, giovandosi dell'esperienza e del talento del tecnico ungherese Árpád Weisz, già campione d'Italia nel 1929-1930 con l'Ambrosiana-Inter e futuro vincitore di due scudetti con il Bologna (prima di essere espulso dall'Italia nel 1938 per le leggi razziali perché ebreo e perire ad Auschwitz nel 1944).
Lo "Stadio della Vittoria" in una foto del 1934 - la torre di Maratonasarà in seguito abbattuta.
L'ultimo campionato di serie A del 1942-43 si concluse con una retrocessione in Serie B maturata solo all'ultima giornata. Il campionato 1943-1944 non fu disputato a causa della guerra e nel 1944-1945 il Bari ed il rinato Liberty disputarono solo partite a livello regionale non nello "Stadio della Vittoria", chiuso, ma in un campo di fortuna in via Crispi, ribattezzato "Campo Antonio Lella".
Il dopoguerra (1945-1954)
Gli alleati concessero nuovamente l'uso dello "Stadio della Vittoria" solo il 4 marzo 1945 con la partita Bari-Lecce.
Nel frattempo, il 1º gennaio 1945, la società cambiò denominazione da Unione Sportiva ad Associazione Sportiva Bari.
Nel "campionato misto" disputatosi nel 1945-46 il Bari ben figurò terminando al primo posto, a pari merito con il Napoli, girone "Centro-Sud". Nel 1946 lascia Alessandro Carlini.
Tuttavia, il Bari non riuscì a ripetersi, e si aprì una grave crisi di risultati prima e di stagioni poi, che fecero precipitare la squadra fino alla IV Serie nel giro di pochi anni fatti di sconfitte sonore e di acquisti fumosi. Nel 1951 debutta Nicola Chiricallo, che lascia la squadra dopo due campionati, insieme a Mihály Vörös.
Approda quindi sulla panchina della squadra pugliese Francesco Capocasale che riesce inizialmente ad arrivare primo in IV Serie tornando in Serie C; i tifosi del Bari festeggiano questo evento quasi come la vittoria di uno scudetto con 20.000 persone presenti allo spareggio contro ilColleferro, disputatosi a Napoli il 27 giugno 1954 e terminato 2-1 in favore dei biancorossi con doppietta di Raffaele Gamberini.
La ripresa dal baratro (1954-1961)
Nella stagione 1954-55 l'impresa si ripete e sempre con Capocasale la Associazione Sportiva Bari ottiene una nuova promozione ed il ritorno in Serie B. Nel 1955 debutta Luciano Gariboldi.
Finalmente nella stagione 1958/59 il Bari tornava in Serie A, dopo aver trascorso otto anni tra la Serie C e la IV Serie Meridionale; idoli di quegli anni saranno Mario Mazzoni (313 partite col Bari), Biagio Catalano, il centravanti argentino Raul Conti, che entra in squadra nel 1958, insieme all'ala sinistra Bruno Cicogna; infine arrivano nel 1959 Carlo Tagnin e nel 1960 Giuseppe Virgili, mentre va via Luciano Gariboldi. Dopo quattro anni di permanenza, agli spareggi contro Lecco ed Udinese, il Bari torna però in cadetteria.
La presidenza De Palo (1961-1977)
Intanto diventa nuovo presidente della Associazione Sportiva Bari il professor Angelo De Palo.
Il Bari rimane in Serie B soltanto per un anno: promosso di nuovo in massima serie con Pietro Magni allenatore, sembrava essere tornato la "squadra-ascensore" del passato. L'illusione durò poco: alla B "riconquistata" subito dopo, seguì la Serie C. Lasciano la squadra alcuni giocatori celebri, come nel 1961 Carlo Tagnin e nel 1962 Raoul Conti e Giuseppe Virgili. Poi nel 1966 debutta Lucio Mujesan.
Nel 1967 i biancorossi tornano in B mentre due anni dopo (1969), guidati soprattutto dal bomber Lucio Mujesan (19 gol in 37 partite), riconquistano la Serie A. In panchina approda Oronzo Pugliese che però non riesce ad agguantare la salvezza e la squadra torna in Serie B, dopo esser arrivata all'ultimo posto con una cifra bassissima di gol segnati (11). Ma in questo periodo la squadra cede Bruno Cicogna eLucio Mujesan; fa debuttareVittorio Spimi; fa giocare per tre campionati il celebre Cané (dal 1969 al 1972).
Il Bari rimase in B per alcuni anni e addirittura nel 1974 i galletti scesero in Serie C, terminando la stagione con solo 12 gol segnati e 26 concessi in 38 partite. La squadra risalì subito in Serie B, ma De Palo non vide mai i biancorossi nella massima divisione: morì infatti nel1977, dopo 16 anni come presidente. Tra i giocatori ricordiamo Vittorio Spimi, che nel 1976 lascia la squadra, mentre debuttano Giuseppe Materazzi e Domenico Penzo.
L'inizio dell'era Matarrese ed il primo trofeo (1977-1990)
21 maggio 1990 - Stadio della Vittoria, Bari
Bari - Genoa 
1 - 0
Bari: Mannini, Loseto, Carbone (88' Amoruso), Terracenere (67'Lupo), Righetti, Brambati, Perrone, Urbano, João Paulo, Gérson,Scarafoni (61' Monelli) - Allenatore: Gaetano Salvemini.
Genoa: Braglia, Ferroni, Caricola, Ruotolo, Collovati, Signorini, Eranio(87' Covelli), Florin, Fontolan, Urban, Rotella - Allenatore: Franco Scoglio
Arbitro: Branko Bujic.
Spettatori: 3.600
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Il suo successore sarà Antonio Matarrese, iniziatore di una lunga era con la sua famiglia alla guida della Associazione Sportiva Bari; Antonio inizialmente non ha fortuna con la squadra che non riesce a salire in A, pur disputando buoni campionati di B. Tra i giocatori ricordiamo Giuseppe Papadopulo, Stefano Agresti, Giacomo Libera, Roberto Bacchin e Vincenzo Chiarenza. Nel 1979-80, guidati dall'allenatore Antonio Renna, il Bari conclude la stagione a metà classifica e fa il suo esordio in campionato il giovane diciassettenne Gigi De Rosa (2 presenze). Nella stagione 1980-81, pilotati sempre da Renna, indossano la maglia biancorossa Aldo Serena eMaurizio Iorio che concluderanno il campionato con 10 gol a testa. Durante la stagione Renna viene sostituito dal tecnico della "Primavera" biancorossaEnrico Catuzzi, che con 5 vittorie in 11 partite salvò per la seconda volta i biancorossi. Nella stessa stagione 1980-1981 la formazione "Primavera", capitanata da Luigi De Rosa e guidata appunto da Catuzzi e poi daGiuseppe Materazzi, vince la Coppa Italia Primavera battendo (2-0) in finale ilMilan di Evani e Incocciati. A fine torneo furono ceduti tra i più importanti: Aldo Serena all'Inter, Bacchin all'Udinese, Luciano Gaudino eTavarilli. La squadra viene affidata al riconfermato Enrico Catuzzi.