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Il portiere del Bari, Guarna. (foto) ndr. |
di Rino Lorusso
AVELLINO, 6 OTT. - "Eravamo partiti bene, disputando una buona mezz'ora, ma dopo il gol è stato difficile recuperare con un campo in queste condizioni. Tuttavia, dobbiamo essere più cinici sotto porta. Usciamo sconfitti, è vero, ma a testa alta”. Queste le parole di Alberti rilasciate a fine gara. Tuttavia, le dichiarazioni del tecnico biancorosso, se da un lato rispecchiano l’andamento del match giocato su un campo, (il Partenio), al limite della impraticabilità, dall’altro, non risolvono i problemi strutturali di questa squadra.
Il Bari, infatti, come ha sottolineato anche il tecnico, sin dal fischio d’inizio ha preso campo e ha cominciato a creare gioco, ma ai sedici metri i galletti sembrano perdere la bussola e non riescono a pungere la difesa avversaria. Al contrario, l’Avellino, le due volte che si è affacciato nella metà campo del Bari si è reso pericoloso. Addirittura in una di queste azioni, i biancoverdi hanno colpito anche un palo. Sul finire del primo tempo l’unica vera occasione del Bari nasce da un colpo di testa di Sciaudone (sugli sviluppi di un calcio d’angolo), ben parato da Terracciano.
Nel secondo tempo, invece, dopo la prima rete (il gol subìto dal Bari è nato da palla inattiva come a Lanciano), l’Avellino, sfruttando gli ampi spazi lasciati dal Bari, ha legittimato il risultato sfiorando in diverse occasioni il gol del 2-0; un raddoppio che non è arrivato per l’imprecisione degli attaccanti, per la bravura di Guarna autore di diversi interventi decisivi e per la fortuna (anche oggi due pali ) che accompagna la squadra biancorossa sin dall’inizio campionato.
La squadra biancorossa commette gli stessi errori sia in difesa, sia in attacco, dove i centrocampisti non riescono a mettere l’uomo dinanzi al portiere avversario. Questo sembra essere il vero problema del Bari e non l’essere più cinici sotto porta.
Ma come si fa ad essere più cinici se non si creano situazioni clamorosamente pericolose? I gol del Bari non a caso sono venuti da tiri fuori area e da centrocampisti. E’ una costante dall’inizio del campionato.
Diciamo che questa sconfitta fa meno male di quella di Lanciano perché l’Avellino ha creato tanto e avuto più occasioni del Bari. Si deve, perciò, ripartire da quello che di buono hanno fatto i biancorossi e lavorare sugli errori che si continuano a commettere ricordando che l’ obiettivo dichiarato del Bari è quello della salvezza. Intanto, in attesa di un possibile ritorno di Ciccio Caputo, almeno nell’ultima parte di campionato, bisogna lavorare nella speranza che qualche attaccante si sblocchi e restare tutti uniti.
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