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Aspettando Godot: trionfo a Bari
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Antonio Matarrese. (foto) ndr. |
di Rino Lorusso
BARI, 16 LUG. - A cinque giorni dalla data del ritiro precampionato, il Bari non ha ancora sciolto le riserve per quanto riguarda la complessa questione societaria. Una trattativa che, a prescindere da quale sarà l’esito, resterà come una tra le più lunghe e più complesse della storia calcistica italiana. Ora, è difficile per un giornalista commentare e informare, di questi tempi, la gente circa la “compravendita del secolo”, intanto perché c’è un patto di riservatezza, (anche se ci chiediamo se c’è davvero) e poi perché è facile cadere in equivoci, o generare ulteriori malcontenti nella tifoseria barese che ogni giorno, in questi due mesi trascorsi, nei bar, nei giardini, nei treni, negli atenei ed in ogni angolo del vivere civile, non aspettavano altro che conoscere le novità circa l’eventuale cambio di proprietà del Bari. Gente che, lentamente, consumava un cappuccino (prima di andare a lavorare la mattina) per potersi leggere gli articoli sul futuro del Bari approfittando dei vari quotidiani locali e sportivi sparsi sui tavolini dei bar. Per non parlare, poi, di tutti quelli che aspettavano con ansia le varie trasmissioni sportive o notiziari su radio e tv locali e regionali. Ed ogni giorno sembrava quello buono per chiudere comunque il negoziato. Ma la fine non arrivava mai e, si sa, con trattative lunghe come queste, l’errore, anche per giornalisti e colleghi seri, è purtroppo dietro l’angolo. Ma torniamo alla contrattazione. Sembrava fatta e, con brevi comunicati, ( a volte di difficile lettura) si ribadiva la volontà delle parti a vendere e ad acquistare rispettivamente dalla famiglia Matarrese, e dalla cordata Montemurro – Rapullino.
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Pasquale .Montemurro. (foto) ndr. |
Poi, un passo indietro con l’entrata in scena di altri pseudo compratori stranieri fino ad arrivare all’ormai famoso Mister x di cui non si è mai saputo nulla. Montemurro sembrava ormai fuori dai giochi, salvo rientrare con un rilancio dell’offerta per 1,5 milioni di euro. “E’ fatta”, sussurra più d’uno, ma la cessione di Bellomo compromette la negoziazione. Quindi il freddo comunicato stampa che annunciava la sospensione delle trattative. Sembrava finita, ma no. Ecco che i tecnici di entrambe le parti riprendono a lavorare con intensità, con grande volontà per cercare quel punto di equilibrio che potesse accontentare le parti. Infine, l’ultimatum di A. Matarrese con la richiesta di accelerare le operazioni con le dovute garanzie, e, dall’altra parte, il relativo comunicato stampa di Montemurro - Rapullino che sembrava voler chiudere definitivamente alla famiglia Matarrese. Ma ecco che, invece, come se niente fosse, le parti riaprono la negoziazione. Il risultato è che i tifosi, i giornalisti e tutti quelli che amano i colori biancorossi sparsi per la provincia di Bari e appostati dovunque sul pianeta, non riescono a capirci molto di questi due mesi appena trascorsi. Sono tutti là, ad aspettare una notizia che tarda ad arrivare. Ogni giorno si è assistito ad appuntamenti che sembravano essere definitivi di lì a poco, ma, puntualmente, sempre rimandati.
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fonte: repubblica.it |
La costante è che non accade mai nulla di significativo. I tifosi vorrebbero sapere, noi vorremmo capire il perché di questa lungaggine nella trattativa, della poca chiarezza … perché?
Fonte: repubblica.it
Ogni giorno immagino le decine di migliaia di tifosi baresi che sotto un albero (come la celebre opera di Samuel Beckett, “Aspettando Godot”), si chiedono: “Verranno oggi a dirci come si è chiusa la trattativa”? Ma ogni giorno passa qualcuno (come nell’opera teatrale appena citata) che dice”: Purtroppo oggi non è possibile, ma domani sicuramente”. Peccato che sono passati già più di due mesi e di Godot, nemmeno l’ombra … E il teatro dell’assurdo continua.
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