di Giovanni Sgobba
GENOVA- Kaladze, negli ultimi anni ha più volte ribadito un suo desiderio: quello di entrare in politica per aiutare il suo paese, la Georgia. Oggi, a 34 anni, il suo desiderio, come lui stesso ha confermato in conferenza stampa (l'ultima da giocatore), finalmente si concretizza e la sua vita prende una svolta decisiva: via divisa, calzettoni e scarpette, pronto a giocare la partita più complessa, quella di riportare equilibrio e democrazia nel suo paese, come lui stesso spiega: "Lascio lo sport più bello del mondo, è giusto dare spazio ai giovani.Ho deciso di scendere in campo per la Georgia, per il mio Paese, per la mia gente". Prosegue il georgiano: "mollo in anticipo il calcio perché mi piange il cuore a vedere la povertà in cui vive la mia gente". Ed infine: "Ad ottobre si terranno le elezioni, il sogno è che i miei figli crescano in un paese libero e democratico, per questo scopo sono pronto a giocare la partita più importante". Il suo sogno, e del suo movimento Georgian Dream è quello di detronizzare Mikhail Saakashvili, il quale "ha messo in piedi una vera e propria dittatura"
Kakha Kaladze esce di scena consapevole di aver vinto tutto ciò che era possibile. In Georgia ha vinto 4 campionati e 4 Coppe Nazionali, poi, quando dalla Dinamo Tiblisi si è trasferito alla Dinamo Kiev (compagno di Shevchenko, entrami al Milan l'anno dopo) ha vinto 3 campionati ucraini e altrettante coppe nazionali. Al Milan è approdato nel 2001 e con la squadra rossonera ha vinto 2 Champions league, 2 Supercoppe Europee, 1 Coppa del Mondo per club, uno scudetto, una Coppa Italia e una Supercoppa italiana, diventando a tutti gli effetti uno dei pochi georgiani ad aver avuto successo in Europa.
In un finale di stagione che continua a vedere ritiri illustri, Kaladze ha parole anche per i suoi colleghi, ormai ex: "E' un fine settimana speciale non solo per me. Mi sento vicino a Nesta, Gattuso, Zambrotta, Di Vaio e Cordoba. Ciao a tutti".
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