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Torrente, allenatore e trascinatore del Bari. (foto) ndr. |
di Rino Lorusso
BARI, 14 Apr. - Non credo ci siano parole e aggettivi giusti per descrivere la girandola di emozioni che ieri i tifosi, presenti al San Nicola, hanno provato nel vedere una partita che entra di diritto nella storia calcistica del Bari. Una partita che rimarrà, per sempre, nel cuore dei tifosi, dei calciatori baresi, dell’allenatore, della società e immaginiamo, anche chi ha visto da casa o ha ascoltato la partita alla radio direttamente dalla voce, rotta dall’emozione, del radiocronista storico del Bari, Michele Salomone.
La partita - Partenza shock del Bari che, al pronti via ( dopo 22 secondi), regala il primo gol al Lanciano che, approfittando di una serie di errori difensivi, passa in vantaggio sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Ma, il Bari questa volta, a differenza di Reggio, reagisce immediatamente e sfiora il gol del pareggio in diverse circostanze, colpendo anche un palo con Ghezzal. Il gol del pareggio sembra nell’aria. Invece accade quel che non ti aspetti. Al 34’, dopo aver giocato nella propria metà campo, il Lanciano, nella sua seconda sortita in avanti, approfittando anche questa volta di un errore della nostra difesa, segna il gol del 2-0. Immeritato il doppio vantaggio, ma giusta l’esultanza dei circa 500 sostenitori del Lanciano, che intravedono la salvezza della propria squadra sempre più vicina. Mentre, lo stadio di parte barese, incredulo, ammutolisce. Tornano i fantasmi di una retrocessione… Sugli spalti si avverte un senso di sconforto, di amarezza, di rabbia per i gol regalati agli avversari, per gli errori che si ripetono. Intanto finisce il primo tempo. Sono davvero in pochi quelli che credono ad una rimonta dei galletti, non tanto per quanto fatto vedere dalla cintola in su, ma soprattutto per quelle amnesie difensive che il Bari non riesce proprio a correggere. Si spera ovviamente, come accade in questi casi, ad un richiamo dell’allenatore negli spogliatoi ad una maggiore attenzione soprattutto nel reparto incriminato: la difesa.
Inizia la ripresa e sembra di rivivere un film già visto. Passano altri 20” dal fischio d’inizio e il Lanciano segna il suo terzo gol, con Piccolo autore di un’ottima gara, che da solo contro la difesa schierata del Bari, trafigge Lamanna. Comprensibile gioia alle stelle per i tifosi del Lanciano, mentre dalla parte avversa, un silenzio che dice molto. Si vedono i primi tifosi andare via per non assistere ad una mortificazione annunciata. Lo sconforto e l’amarezza traspaiono in maniera evidente sui volti dei tifosi. Mentre tutto questo accade sugli spalti, il gioco riprende e i galletti biancorossi, che non hanno più niente da perdere, si riversano in avanti con dignità e orgoglio e nel giro di tre minuti Sciaudone segna un gran gol che dà la carica ai compagni. Tuttavia la rimonta sembra impossibile, ma il calcio riserva sempre sorprese. I galletti nonostante le evidenti difficoltà si riversano, trascinati da un pubblico eccezionale, ancora in avanti e con coraggio, carattere, determinazione e orgoglio creano occasioni da gol fino a quando, al 63’, Ciccio Caputo, (alias l’uomo mascherato) insacca da vero bomber di razza raccogliendo un cross dell’irresistibile De Fendi. Si risente la musica che accompagna i gol del Bari al San Nicola e riaffiorano, così, speranze sopite per una rimonta che fino a qualche momento prima sembrava impossibile. Torrente cambia modulo e inserisce anche Tallo, segno evidente che vuol provare addirittura a vincere il match. Sulle ali dell’entusiasmo e con un Lanciano visibilmente alle corde, il Bari, riprende con cuore ad attaccare, forse conscio dell’impresa che si sta per compiere. Così, al 67’, è l’onnipresente De Fendi a suggellare una prestazione maiuscola con un gol di alta classe e a riportare in parità il match. Ora sono i tifosi del Bari a urlare pazzi di gioia, a cantare e a sognare. Dall’altra parte, invece, l’amarezza, l’incredulità di chi pensava già ai tre punti e alla salvezza, il silenzio. Ma queste sono le regole dello sport. Il Bari, tutto cuore, per nulla domo, insiste e completa il capolavoro sportivo con Tallo che, entrato da poco, punta l’uomo e con un tiro non potente ma angolato infila per la quarta volta l’estremo difensore avversario. Bari in vantaggio ed umori alle stelle. In 19 minuti si è compiuto un autentico miracolo calcistico, probabilmente, mai accaduto prima nei 105 anni di storia del Bari ( ma questo è materia del grande Prof. Antonucci). Nei 20 minuti restanti, è il Lanciano che ovviamente prova a fare la partita e c’è ancora tempo per un’ occasione enorme da gol per gli ospiti che sprecano da posizione favorevole. Poi il triplice fischio finale tanto atteso e la gioia esplode definitivamente al San Nicola. Torrente, visibilmente commosso, corre ad abbracciare i suoi ragazzi, e tutti insieme uno sull’altro a urlare di gioia e a ringraziare i tifosi sotto la curva.
Termina la partita, ma non la voglia dei tifosi di raccontare le proprie emozioni anche a persone sconosciute con cui però si sono condivisi dei momenti unici. Non si sta più nella pelle e dopo le amarezze di questi ultimi anni, bisogna ringraziare questo gruppo di ragazzi, guidati da un comandante vero, che sta onorando questa maglia e sta rendendo orgogliosi anche i propri tifosi. Preferiamo questi errori agli orrori degli anni passati. Questa è una di quelle partite che chiunque avrebbe voluto dire: “Io c’ero”.
Un grazie ai ragazzi anche per questi errori. Senza di essi, oggi, probabilmente non staremmo qui a raccontare di un’impresa che è già nella storia.
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