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"Eugenio La…manna": protagonista con il Bari di una salvezza miracolosa

mercoledì 8 maggio 2013 0 commenti

Lamanna portiere protagonista del Bari. (foto) ndr.

di Rino Lorusso 

BARI, 8 MAG. - Eugenio Lamanna, uno dei migliori portieri della serie cadetta, nato nelle giovanili del Como, esordisce in serie B con il Bari nella stagione 2011/12 contro il Varese (0-0). Da allora ha totalizzato 82 presenze e una sola ammonizione in due campionati con la squadra biancorossa. Grazie alle sue prodigiose parate ha contribuito fortemente alla salvezza del Bari anche in questo campionato, nonostante la pesante penalizzazione. Finalmente più rilassato e, con la calma che lo contraddistingue, Lamanna si confessa alla vigilia di un match ( contro il Cesena) che, ormai, conta solo per le statistiche. 
Come nasce il portiere Lamanna? 
Nel modo più semplice. Quando giocavamo da piccoli mio fratello mi metteva in porta perché non ci voleva andare nessuno. Poi pian piano è nata una passione e infine una professione. 
Il portiere nel calcio moderno è da considerarsi il primo attaccante? Sicuramente. Al portiere oggi viene chiesto anche questo. Al portiere oggi non si chiede solo di chiudere l’azione degli avversari, ma anche di dare il tempo delle giocate determinanti. Penso sia importante, anche, la capacità di rallentare l’azione o la velocità nel rimettere la palla in gioco se necessario. Bardi è stato premiato come migliore portiere della serie B. Come si colloca Lamanna in questa classifica? 
Non so. In ogni caso dopo aver ricevuto il premio gli ho fatto i complimenti e sono contento che lo abbia ricevuto. L’ho seguito in questa stagione e credo abbia meritato ampiamente questo riconoscimento. 
Il complimento più bello che ha ricevuto quest’anno? 
Uno in particolare non lo ricordo, ma i complimenti, quando si fa una bella parata, fanno sempre piacere. In generale, fa piacere quando ti di dicono che sei un portiere nel vero senso della parola. 
Come ha gestito le critiche degli addetti ai lavori e dei tifosi nei suoi confronti? 
Credo che tutto dipenda dalla forza di ognuno noi. Penso sia importante non soffermarsi tanto sugli errori e ripartire subito. Gli errori rimangono più impressi nelle mente, ma è necessario cancellarli subito dopo. Le critiche costruttive bisogna accettarle e farne tesoro. Io provo a non esaltarmi troppo quando le cose vanno bene e a non abbattermi quando vanno male. Ci vuole una giusta dose di equilibrio. 
In cosa sente di dover migliorare il portiere Lamanna? 
Sento di dover migliorare sempre e in tutto. Comunque, al termine e, a seconda delle partite, faccio un esame della prestazione. 
Ma una cosa in particolare? 
Lo lascio giudicare agli altri.




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Bari: 4 volte "Grazie!"

domenica 14 aprile 2013 0 commenti

Torrente, allenatore e trascinatore del Bari. (foto) ndr.

di Rino Lorusso 

BARI, 14 Apr. - Non credo ci siano parole e aggettivi giusti per descrivere la girandola di emozioni che ieri i tifosi, presenti al San Nicola, hanno provato nel vedere una partita che entra di diritto nella storia calcistica del Bari. Una partita che rimarrà, per sempre, nel cuore dei tifosi, dei calciatori baresi, dell’allenatore, della società e immaginiamo, anche chi ha visto da casa o ha ascoltato la partita alla radio direttamente dalla voce, rotta dall’emozione, del radiocronista storico del Bari, Michele Salomone. 
La partita - Partenza shock del Bari che, al pronti via ( dopo 22 secondi), regala il primo gol al Lanciano che, approfittando di una serie di errori difensivi, passa in vantaggio sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Ma, il Bari questa volta, a differenza di Reggio, reagisce immediatamente e sfiora il gol del pareggio in diverse circostanze, colpendo anche un palo con Ghezzal. Il gol del pareggio sembra nell’aria. Invece accade quel che non ti aspetti. Al 34’, dopo aver giocato nella propria metà campo, il Lanciano, nella sua seconda sortita in avanti, approfittando anche questa volta di un errore della nostra difesa, segna il gol del 2-0. Immeritato il doppio vantaggio, ma giusta l’esultanza dei circa 500 sostenitori del Lanciano, che intravedono la salvezza della propria squadra sempre più vicina. Mentre, lo stadio di parte barese, incredulo, ammutolisce. Tornano i fantasmi di una retrocessione… Sugli spalti si avverte un senso di sconforto, di amarezza, di rabbia per i gol regalati agli avversari, per gli errori che si ripetono. Intanto finisce il primo tempo. Sono davvero in pochi quelli che credono ad una rimonta dei galletti, non tanto per quanto fatto vedere dalla cintola in su, ma soprattutto per quelle amnesie difensive che il Bari non riesce proprio a correggere. Si spera ovviamente, come accade in questi casi, ad un richiamo dell’allenatore negli spogliatoi ad una maggiore attenzione soprattutto nel reparto incriminato: la difesa. Inizia la ripresa e sembra di rivivere un film già visto. Passano altri 20” dal fischio d’inizio e il Lanciano segna il suo terzo gol, con Piccolo autore di un’ottima gara, che da solo contro la difesa schierata del Bari, trafigge Lamanna. Comprensibile gioia alle stelle per i tifosi del Lanciano, mentre dalla parte avversa, un silenzio che dice molto. Si vedono i primi tifosi andare via per non assistere ad una mortificazione annunciata. Lo sconforto e l’amarezza traspaiono in maniera evidente sui volti dei tifosi. Mentre tutto questo accade sugli spalti, il gioco riprende e i galletti biancorossi, che non hanno più niente da perdere, si riversano in avanti con dignità e orgoglio e nel giro di tre minuti Sciaudone segna un gran gol che dà la carica ai compagni. Tuttavia la rimonta sembra impossibile, ma il calcio riserva sempre sorprese. I galletti nonostante le evidenti difficoltà si riversano, trascinati da un pubblico eccezionale, ancora in avanti e con coraggio, carattere, determinazione e orgoglio creano occasioni da gol fino a quando, al 63’, Ciccio Caputo, (alias l’uomo mascherato) insacca da vero bomber di razza raccogliendo un cross dell’irresistibile De Fendi. Si risente la musica che accompagna i gol del Bari al San Nicola e riaffiorano, così, speranze sopite per una rimonta che fino a qualche momento prima sembrava impossibile. Torrente cambia modulo e inserisce anche Tallo, segno evidente che vuol provare addirittura a vincere il match. Sulle ali dell’entusiasmo e con un Lanciano visibilmente alle corde, il Bari, riprende con cuore ad attaccare, forse conscio dell’impresa che si sta per compiere. Così, al 67’, è l’onnipresente De Fendi a suggellare una prestazione maiuscola con un gol di alta classe e a riportare in parità il match. Ora sono i tifosi del Bari a urlare pazzi di gioia, a cantare e a sognare. Dall’altra parte, invece, l’amarezza, l’incredulità di chi pensava già ai tre punti e alla salvezza, il silenzio. Ma queste sono le regole dello sport. Il Bari, tutto cuore, per nulla domo, insiste e completa il capolavoro sportivo con Tallo che, entrato da poco, punta l’uomo e con un tiro non potente ma angolato infila per la quarta volta l’estremo difensore avversario. Bari in vantaggio ed umori alle stelle. In 19 minuti si è compiuto un autentico miracolo calcistico, probabilmente, mai accaduto prima nei 105 anni di storia del Bari ( ma questo è materia del grande Prof. Antonucci). Nei 20 minuti restanti, è il Lanciano che ovviamente prova a fare la partita e c’è ancora tempo per un’ occasione enorme da gol per gli ospiti che sprecano da posizione favorevole. Poi il triplice fischio finale tanto atteso e la gioia esplode definitivamente al San Nicola. Torrente, visibilmente commosso, corre ad abbracciare i suoi ragazzi, e tutti insieme uno sull’altro a urlare di gioia e a ringraziare i tifosi sotto la curva. Termina la partita, ma non la voglia dei tifosi di raccontare le proprie emozioni anche a persone sconosciute con cui però si sono condivisi dei momenti unici. Non si sta più nella pelle e dopo le amarezze di questi ultimi anni, bisogna ringraziare questo gruppo di ragazzi, guidati da un comandante vero, che sta onorando questa maglia e sta rendendo orgogliosi anche i propri tifosi. Preferiamo questi errori agli orrori degli anni passati. Questa è una di quelle partite che chiunque avrebbe voluto dire: “Io c’ero”. Un grazie ai ragazzi anche per questi errori. Senza di essi, oggi, probabilmente non staremmo qui a raccontare di un’impresa che è già nella storia.





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Il Bari batte anche il Vicenza e fa “poker” al San Nicola

sabato 6 ottobre 2012 0 commenti



di Rino Lorusso 
BARI - Sul nuovo manto erboso del San Nicola, un grande Bari batte, con un’altra perla di Bellomo, un Vicenza troppo rinunciatario per quasi tutta la partita e si porta a dieci punti in classifica. Vince la quarta partita consecutiva in casa e rimane quindi l’unica squadra in questo campionato ad aver vinto tutte le partite tra le mura amiche. Una vittoria importante che riscatta l’immeritata sconfitta subita ad opera del Verona nel turno precedente. Di fronte , una squadra ostica che ha fermato in casa, anche la capolista Sassuolo. Grande sofferenza nel finale, ma il Bari resiste e guadagna tre punti importanti per la classifica e si porta al settimo posto.

LA CRONACA- Squadre pronte in campo e l’arbitro La Penna fischia l’inizio della partita. Dopo una fase di studio da parte delle due squadre, arriva al 12’ il primo acuto del match. E’ il Bari, che dopo un ripetuto scambio tra Iunco e Caputo, si rende pericoloso con Bellomo che, però, arriva in ritardo. Successivamente, si annotano due azioni del Bari che conclude a rete rispettivamente con Caputo e Iunco. In questa fase il Bari è padrone del campo, ma il Vicenza, ben messo in campo, si difende bene. Dopo il Bari riprende a macinare gioco e al 29’ conclusione pericolosa di Caputo, ma Pinsoglio, para. Tre minuti dopo è Bellomo a concludere a rete con palla di poco al lato. Galletti nuovamente pericolosi in questo frangente. Al 39’ ci prova Filkor ma il pallone termina alto sulla traversa. Primo tiro da parte del Vicenza, al 41’, ad opera di Pinardi che conclude debolmente tra le braccia dell’inoperoso Lamanna. Dopo i due minuti di recupero, concessi dall’arbitro, finisce il primo tempo, tra gli applausi dei circa settemila tifosi presenti sugli spalti dello stadio San Nicola, sul risultato di parità.
Inizia la ripresa, ma il copione non cambia: i biancorossi del Bari provano a fare gioco e Vicenza che si difende. 47’ minuto e Bari vicino al gol con Galano appena entrato al posto di Romizi. Al 48’, finalmente il risultato cambia e Bari meritatamente in vantaggio con il solito Bellomo che tira dalla distanza, dopo un’ottima azione di Caputo, con la palla che si insacca alle spalle di Pinsoglio. Dopo il gol è ancora il Bari che attacca e, cinque minuti dopo, va alla conclusione con Iunco. Subito dopo è la volta di Galano che dalla distanza impensierisce il portiere del Vicenza. In campo si vede solo il Bari. Clamorosa occasione al 55’ con Caputo che, lasciato incredibilmente solo, tira alto. E’ il Bari che continua a fare gioco e a procurarsi le occasioni più pericolose nonostante il vantaggio. Al 66’ si vede la prima vera conclusione a rete del Vicenza con Di Matteo che, tuttavia, non impensierisce Lamanna. Brivido per il Bari, al 70’, quando Giacomelli va in gol, ma l’arbitro, fortunatamente, annulla per fuori gioco. Ora il Vicenza comincia ad avvicinarsi spesso all’area di rigore dei galletti e diventa sempre più pericoloso. Al 73’ Semioli va alla conclusione, ma Lamanna blocca. Il Bari ora soffre parecchio le sortite del Vicenza. Due minuti dopo Pisano fa tremare i tifosi baresi con un tiro dalla lunga distanza, ma Lamanna si oppone con grande bravura. Bellomo intanto è momentaneamente out per problemi fisici e Torrente che ha già effettuato le tre sostituzioni non ha altre scelte. Gran pezzo di bravura di Caputo che, all’80’, tira da centrocampo e colpisce la traversa. Un numero incredibile di Caputo che avrebbe meritato miglior sorte. Intanto, Bellomo è rientrato in campo, anche se, le sue condizioni di salute non sembrano essere ottimali. C’è ancora da soffrire per il Bari che ora difende il risultato nella propria metà campo. Il Vicenza attacca a pieno organico ed è sempre più pericoloso. Una conclusione di Giani al 44’ ma Lamanna c’è. Ultimo brivido per il Bari ad opera di Giacomelli che lascia partire un tiro che termina alto sulla traversa. Mancano pochi secondi alla fine e, finalmente, l’arbitro decreta la fine delle ostilità tra la gioia e gli applausi dei tifosi presenti allo stadio.

COMMENTO FINALE- Riprende il cammino del Bari con un risultato positivo che rilancia le ambizioni dei galletti biancorossi; infatti, dopo l’ottava giornata, si porta a ridosso delle prime in classifica ( ricordando che, senza penalizzazioni, il Bari, oggi, avrebbe totalizzato diciassette punti ). Ancora una volta, un palpitante finale di gara del Bari che soffre e rischia di far pareggiare un Vicenza che, fino alla mezz'ora del secondo tempo, non aveva quasi mai tirato in porta. Una vittoria sofferta, ma meritata della squadra che ripaga i tifosi di tutte le amarezze di questi ultimi due anni. In fondo, i tifosi non chiedono altro.



DAGLI SPOGLIATOI- Torrente: “Abbiamo avuto qualche problema fisico,dovuto probabilmente alle condizioni del campo. Abbiamo vissuto un altro grande finale di gara fatto di sofferenza, ma anche di tanto carattere. Ora ci concentriamo sulla prossima partita senza pensare ad altro”.
Bellomo: “Al di la del mio gol, l’importante è che abbiamo vinto. Un po’ di problemi fisici nel finale, ma era importante vincere dopo la battuta d’arresto di Verona. Si è realizzato il sogno di segnare al San Nicola. Sono contento”.



IL TABELLINO:

Vicenza (3-5-2): Pinsoglio; Pisano, Camisa, Martinelli; Gavazzi, Misuraca, Di Matteo, Castiglia, Pinardi; Malonga, Semioli. Allenatore: Drago


Bari (3-4-3): Lamanna; Ceppitelli, Altobello, Polenta; Sabelli, Filkor, Romizi, Bellomo; Defendi, Iunco, Caputo. Allenatore: Torrente

Arbitro: La Penna di Roma






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