Che frittata Buffon!

giovedì 3 maggio 2012

di Davide Colonna
TORINO - Commento:
Nella partita decisiva per la corsa scudetto, dove contava solo vincere per ipotecare il titolo, la Juve di Antonio Conte, perde il suo sangue freddo e subisce un impensabile pareggio (1-1) da parte di un Lecce che a cinque minuti dalla fine, aveva due piedi in B.
A fare la frittata, questa volta, oltre ai continui errori sottoporta dei bianconeri che son costati una serie infinita di pareggi in stagione, ci ha pensato il portiere più forte del mondo Gigi Buffon. L'estremo difensore della "vecchia signora" e della nazionale, confeziona un graditissimo regalo (neanche fosse Natale) a Bertolacci e al Milan, controllando nel peggiore dei modi un retropassaggio di Barzagli e permettendo al centrocampista giallorosso, un comodo appoggio a porta vuota. Con questo risultato, a due giornate dalla fine, i Salentini sperano ancora nella salvezza e i rossoneri guidati da Allegri nel tricolore.
Aldilà della papera di Buffon, che comunque non ha subito tiri, la Juve, non gioca una grande partita, sembra stanca, paurosa e arretra in più di una occasione il baricentro permettendo agli uomini di Cosmi di affacciarsi facilmente al limite dell'area di rigore. La manovra bianconera, si manifesta lenta, caratterizzata da molti lanci lunghi indirizzati alle punte e da molti retropassaggi al portiere che in almeno tre occasioni, aveva preannunciato il fattaccio ai suoi tifosi sugli spalti.
Dopo il vantaggio di Marchisio e l'espulsione di Cuadrado, la partita sembra in discesa per Conte e compagni che invece di chiudere la partita, si specchiano nel loro gioco e nel ridotto vantaggio. Vucinic e Quagliarella, si dimenticano di pressare e lasciano a Marchisio e Vidal un lavoro di corsa e rottura massacrante; Caceres, sembra tatticamente inutile e tecnicamente inadeguato (è addirittura Chiellini a mostragli cosa fare) e i movimenti senza palla che solitamente ispirano l'estro di Pirlo, latitano.
L'atteggiamento dei padroni di casa, poco combattivo e quasi superficiale, lascia trasparire quello che è da considerarsi il vero male: La Juve gioca per non perdere e non per vincere; Sembra che l'imbattibilità sia divenuta più importante della vittoria finale.
Rispetto ai due anni precendenti e alle altri stagioni post- calciopoli, che avevano relegato la società ai margini della serie A e non solo non c'è paragone ma, sembra ci sia ancora troppa immaturità per portare a casa un risultato importante come lo scudetto. La presenza in squadra di campioni, serve anche a saper gestire la pressione delle partite importanti per non fallirle e la fame di vittorie, sembra avercela solo il tecnico e qualche suo fedelissimo e si vede. Calciatori come Vucinic, Quagliarella o Bonucci, devono imparare a sacrificarsi per il progetto e non a sprecare palloni in maniera automatica e folle per poi prendersi i meriti quando le cose vanno bene perchè a far così siam bravi tutti.
A questo punto, anche se la Juve mantiene il vantaggio di un punto sul Milan in classifica, la paura di perderlo questo scudetto nell'ambiente bianconero è palpabile e quasi giustificata considerando gli scarsi risultati contro le "provnciali" e la forza del Milan che non perde un colpo.
E Buffon? Sarà in grado di superare psicologicamente l'errore e di ritrovare sicurezza?
Voi cosa ne pensate?









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