di Davide Colonna
TORINO - Il 20 maggio 2012, finale di Coppa Italia tra Juve e Napoli, un pezzo di storia del calcio Italiano e Mondiale, lascia i colori bianconeri della sua Juventus dopo 19 anni di carriera con la stessa maglia.
Era infatti il 12 settembre del 1993 quando Alessandro Del Piero, esordì in serie A subentrando a Fabrizio Ravanelli in un Foggia - Juventus dando inizio ad uno spettacolo calcistico ma soprattutto
ad un sogno che il ragazzo inseguiva sin da bambino, giocare nella sua squadra del cuore.
Alex, non ci metterà molto a conquistare il cuore dei tifosi bianconeri e la fiducia della società con giocate di alta classe, una grande correttezza dentro e fuori dal campo e soprattutto con tanti gol (290 con la Juventus). Anche il "divin codino" Roberto Baggio, gli cederà posto e numero 10 nel giro di un anno nella "vecchia signora".
Una carriera leggendaria che in pochi sono riusciti a compiere, caratterizzata da marchi di fabbrica come "il gol alla Del Piero" e la "coda di vacca", decine di trionfi nazionali e internazionali, soprannomi originali da parte del presidente Gianni Agnelli, un gravissimo infortunio al ginocchio che gli ha dimezzato il potenziale, pesanti critiche dovute a un lungo recupero di forma che gli è costato anche il soprannome "Godot" sempre dall'avvocato, un ritorno a grandi livelli e gol pazzeschi come quello segnato alla Fiorentina datato 1994 da lui stesso considerato il suo gol più bello e il "tacco" al Borussia Dortmund nella finale di Champions del '97.
Del Piero è stato tutto ciò che un tifoso può desiderare: Un grande campione e una grande bandiera.
Vedrete, ci mancherà tutto di lui, anche se, come ha riferito ai giornali, continuerà a giocare e venerdì ci farà conoscere la sua prossima esperienza da calciatore. Magari, lo vedremo in Premier League o nel campionato Statunitense e magari qualche lacrimuccia non riusciremo a trattenerla vedendolo giocare con una maglia diversa e in una realtà lontana, non soltanto geograficamente, dalla nostra.
Come solo i grandi campioni sanno fare, l'ormai ex capitano, è riuscito a chiudere l'avventura alla Juve con la vittoria dello scudetto, titolo che mancava ufficialmente dal 2003, dopo lo scandalo "calciopoli" che lo ha costretto ad assaggiare i campi della serie B nel 2006. Unico neo del suo ultimo anno, proprio la sua ultima presenza coincisa con la finale di Coppa Italia persa contro il Napoli dove non è riuscito a scrivere un'altra bellissima pagina personale con il club.
"Pinturicchio", come amava chiamarlo l'Avvocato Agnelli, innamorato della fantasia legata al pallone, vince una Coppa del Mondo e due europei U-21 con la Nazionale Italiana, 8 scudetti (compresi i due revocati da "calciopoli" ma che lui rivendica rabbiosamente), 1 Coppa Italia, 4 supercoppa Italiana, 1 Champions League, 1 Coppa Intercontinentale, 1 Coppa UEFA, 1 Campionato di Serie B con la Juventus e colleziona numerosi record tra gol e presenze che lo consacrano come il più grande calciatore della storia della Juventus insieme a Boniperti (fu lui a portarlo a Torino dal Padova) e Platini.
Grazie di tutto Campione!
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