Non c’è stata partita: azzurri subito in difficoltà sul piano fisico, ha pesato moltissimo la gara con la Germania e il trasferimento da Varsavia al ritiro e dal ritiro a Kiev. Praticamente la finalissima l’hanno preparata sull’aereo. Stanchi, doloranti e sfortunati: un risultato che lascia intendere una differenza abissale tra le due compagini che in realtà non è così netto.
Al quarto d’ora Chiellini non riesce a fermare Fabregas che dal fondo pesca la testa di David Silva che apre le marcature: il difensore della Juventus, stirato, uscirà per Balzaretti. Ci provano Cassano e Balotelli da fuori, ma quando non arrivano i difensori spagnoli ci pensa Iker Casillas. Sul finire del primo tempo, un triangolo Jordi Alba-Xavi-Jordi Alba porta gli spagnoli sul due a zero e la partita virtualmente si chiude.
Nella ripresa Prandelli lascia negli spogliatoi un dolorante Cassano per Di Natale che prova a impegnare subito l’estremo difensore spagnolo, invano. Cambio: Motta per Montolivo, cinque minuti e il centrale del PSG si stira. Fuori, Italia in dieci senza più sostituzioni: è notte fonda. Del Bosque dà Spazio a Torres, Mata e Pedro, ed è proprio la coppia del Chelsea a segnare gli ultimi due gol, con l’Italia fisicamente allo sbando. Bonucci con i crampi, Balzaretti su una gamba sola (colpo alla tibia).
Nel finale Sergio Ramos cerca la “manita” con un colpo di tacco sotto misura, ma Buffon (prima sconfitta stagionale tra i pali) salva l’onore.
Alla fine le lacrime degli azzurri e di quelle dei tantissimi tifosi scesi in piazza a sperare nel titolo cozzano contro le mani di Iker Casillas che, per la terza volta in quattro anni, alzano un trofeo prestigioso.
Appuntamento nel 2016, in casa della Francia.
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