di Davide Colonna
GENOVA - La terza giornata del campionato di serie A, nonostante le sorprese da Roma e Milano, registra la terza vittoria consecutiva della Juventus che, dopo aver espugnato Udine, passa anche a Genova con una prestazione dalle due facce; Un primo tempo, dove sono i padroni di casa a fare la partita imponendo il loro ritmo, forse eccessivamente alto e un secondo, che vede i bianconeri recuperare l'identità perduta e portare a casa i tre punti fondamentali per mantenere la testa della classifica con Lazio e Napoli.
Mister De Canio, prepara bene la partita ed inserisce dal primo minuto il quasi tridente composto dai due ex juventini Immobile e Borriello e da Jankovic che spesso e volentieri si manifesta centrocampista aggiunto facendo un lavoro impressionante per buona parte del match. Carrera, invece, deve affidarsi al turn-over in vista della partita di Champions di mercoledì contro il Chelsea e fa sedere in panchina quattro pedine fondamentali come Vucinic, Asamoah, Vidal e Liechsteiner.
Al fischio d'inizio, è il Genoa a fare la partita ed è proprio il tridente schierato in avanti a rendere la vita difficile alla retroguardia bianconera. Dopo un quarto d'ora, il goal è nell'aria ed arriva puntualmente al 18' dai piedi del giovane Immobile che trafigge Buffon con un tiro velenoso a fin di palo. La Juve, nonostante lo svantaggio, sembra non reagire con convinzione e subisce ripetutamente il contropiede avversario. L'assetto imposto da Carrera, è troppo spregiudicato e la difesa a tre juventina, si ritrova spesso a fare i conti in solitaria con la superiorità numerica offensiva genoana. Il primo tempo si chiude con il Genoa il vantaggio di un solo goal e a giudicare l'andamento del match, si ipotizza la prima sconfitta della squadra bianconera.
La seconda frazione di gara però, vede la Juventus giocare da grande e un Genoa a corto di energie dopo un primo tempo a mille all'ora. Entrano Vucinic e Asamoah per De Ceglie ed uno spento Matri lasciando non pochi dubbi sulle scelte ma, soprattutto sui ricambi bianconeri. Nonostante il calo fisico, è proprio l'unidici di De Canio a mangiarsi il raddoppio e sul capovolgimento di fronte, c'è il pareggio di Giaccherini. I padroni di casa ormai non corrono più e l'assedio juventino ha inizio. Asamoah viene steso in area e Vucinic trasforma il rigore del sorpasso. Nel finale, è ancora Asamoah protagonista firmando il 3-1 finale su assist del montenegrino.
Il Genoa, dopo un primo tempo da urlo, mostra una carente preparazione fisica che potrebbe influire negativamente sulla prima e ultima parte della stagione. L'attacco è forte ma il resto della squadra non sembra poter dare un valido supporto a Borriello e Co.
La Juve, invece, vince una partita fondamentale per il morale. Presentarsi all'esordio in Champions dopo una sconfitta non sarebbe stato un bene ma, l'aspetto negativo risiede nelle riserve. Il turn-over sembra improponibile e inaffidabile per affrontare gli impegni su più fronti. Caceres e De Ceglie, non si avvicinano al rendimento dei titolari Asamoah e Liechsteiner e senza l'intensità di Vidal, a centrocampo si soffre parecchio. Matri è un fantasma che non fa paura.
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Responsabile dei Servizi Sportivi: Mario Schena
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