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Juve: Fallimento turn-over ma arrivano altri 3 punti

lunedì 17 settembre 2012 0 commenti

di Davide Colonna
GENOVA - La terza giornata del campionato di serie A, nonostante le sorprese da Roma e Milano, registra la terza vittoria consecutiva della Juventus che, dopo aver espugnato Udine, passa anche a Genova con una prestazione dalle due facce; Un primo tempo, dove sono i padroni di casa a fare la partita imponendo il loro ritmo, forse eccessivamente alto e un secondo, che vede i bianconeri recuperare l'identità perduta e portare a casa i tre punti fondamentali per mantenere la testa della classifica con Lazio e Napoli.
Mister De Canio, prepara bene la partita ed inserisce dal primo minuto il quasi tridente composto dai due ex juventini Immobile e Borriello e da Jankovic che spesso e volentieri si manifesta centrocampista aggiunto facendo un lavoro impressionante per buona parte del match. Carrera, invece, deve affidarsi al turn-over in vista della partita di Champions di mercoledì contro il Chelsea e fa sedere in panchina quattro pedine fondamentali come Vucinic, Asamoah, Vidal e Liechsteiner.
Al fischio d'inizio, è il Genoa a fare la partita ed è proprio il tridente schierato in avanti a rendere la vita difficile alla retroguardia bianconera. Dopo un quarto d'ora, il goal è nell'aria ed arriva puntualmente al 18' dai piedi del giovane Immobile che trafigge Buffon con un tiro velenoso a fin di palo. La Juve, nonostante lo svantaggio, sembra non reagire con convinzione e subisce ripetutamente il contropiede avversario. L'assetto imposto da Carrera, è troppo spregiudicato e la difesa a tre juventina, si ritrova spesso a fare i conti in solitaria con la superiorità numerica offensiva genoana. Il primo tempo si chiude con il Genoa il vantaggio di un solo goal e a giudicare l'andamento del match, si ipotizza la prima sconfitta della squadra bianconera.
La seconda frazione di gara però, vede la Juventus giocare da grande e un Genoa a corto di energie dopo un primo tempo a mille all'ora. Entrano Vucinic e Asamoah per De Ceglie ed uno spento Matri lasciando non pochi dubbi sulle scelte ma, soprattutto sui ricambi bianconeri. Nonostante il calo fisico, è proprio l'unidici di De Canio a mangiarsi il raddoppio e sul capovolgimento di fronte, c'è il pareggio di Giaccherini. I padroni di casa ormai non corrono più e l'assedio juventino ha inizio. Asamoah viene steso in area e Vucinic trasforma il rigore del sorpasso. Nel finale, è ancora Asamoah protagonista firmando il 3-1 finale su assist del montenegrino.
Il Genoa, dopo un primo tempo da urlo, mostra una carente preparazione fisica che potrebbe influire negativamente sulla prima e ultima parte della stagione. L'attacco è forte ma il resto della squadra non sembra poter dare un valido supporto a Borriello e Co.
La Juve, invece, vince una partita fondamentale per il morale. Presentarsi all'esordio in Champions dopo una sconfitta non sarebbe stato un bene ma, l'aspetto negativo risiede nelle riserve. Il turn-over sembra improponibile e inaffidabile per affrontare gli impegni su più fronti. Caceres e De Ceglie, non si avvicinano al rendimento dei titolari Asamoah e Liechsteiner e senza l'intensità di Vidal, a centrocampo si soffre parecchio. Matri è un fantasma che non fa paura.

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Serie A, ultimi verdetti: Udinese in Champions, Lecce in B.

lunedì 14 maggio 2012 0 commenti

di Claudio Santovito
BARI- Si è conclusa ieri la stagione 2011/2012 della Serie A Tim, che ha visto laurearsi campione, già da domenica scorsa, la Juventus di Conte. Ieri i bianconeri hanno battuto per 3 a 1 l’Atalanta di Colantuono con un gran sinistro di Marrone su sponda di Borriello, con un bel destro di Del Piero alla sua ultima gara in bianconero e con il rigore trasformato da Barzagli, subito dopo l’autorete di Lichtsteiner. Standing ovation per il numero 10, in una giornata che ha visto molti altri addii, specie a Milano, dove Gattuso, Inzaghi, Nesta, Zambrotta e Van Bommel si sono esibiti per l’ultima volta con i colori rossoneri.

Il Milan, ormai secondo e già in Champions, batte in rimonta il Novara, che era andato in vantaggio con un gol di Garcia. Nella ripresa, dopo numerosi tentativi di Seedorf, prima Flamini e poi Inzaghi “alla Inzaghi”, regalano gli ultimi tre punti agli uomini di Allegri.

L’Udinese, con un netto successo per 2 a 0 sul campo del Catania, conquista i preliminari di Champions: dopo un erroraccio di Di Natale, l’attaccante si fa perdonare con un bel colpo sotto. L’errore di Gomez dal dischetto impedisce agli etnei di pareggiare, e nella ripresa ci pensa Fabbrini a chiudere il conto.

Inutili perciò le vittorie del Napoli sul Siena (doppietta di Dossena inframmezzata dal gol di Destro) e della Lazio sull’Inter (Milito su rigore, poi rimonta laziale ad opera di Kozak, Candreva e Mauri a tempo scaduto). Tutte e tre le compagini accederanno all’Europa League: l’Inter è sicura dei preliminari, mentre se i partenopei batteranno la Juventus in Coppa Italia, lasceranno l’onere dei preliminari agli uomini di Reja.

  Il Lecce, sconfitto di misura a Verona, raggiunge il Cesena e il Novara in serie B. Chievo avanti con Vacek, Puggioni salva più volte i padroni di casa, rendendo vani gli attacchi generosi dei pugliesi, sconfortati anche dalle notizie che arrivavano da un Marassi deserto in cui il Genoa, grazie alle reti di Gilardino e Sculli, batte un Palermo inerme. 

Il Parma centra le settima vittoria consecutiva, battendo il Bologna nel derby dell’Emilia con un gol di testa di Biabiany. La Roma, sotto con il Cesena in virtù della rete di Del Nero, rimonta con Bojan, Lamela e De Rossi, prima dell’inutile gol di Santana.

Fiorentina e Cagliari non si fanno male in uno scialbo pareggio a reti bianche.




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La rivincita di Borriello e i mali di Conte

giovedì 26 aprile 2012 0 commenti

di Davide Colonna
CESENA - commento:
Il campionato sta per terminare e la stanchezza inizia a farsi sentire anche per chi si gioca la vittoria finale. La Juve di Antonio Conte, batte in trasferta anche il fanalino di coda Cesena e mantiene i tre punti di vantaggio sul Milan vittorioso a San Siro con il sempre più inguaiato Genoa, quando mancano quattro giornate alla fine del torneo. La partita di Cesena, è un assedio juventino dal primo all'ultimo minuto ma, i bianconeri, trovano il gol solo all'80', grazie a Borriello che deve attendere una sponda di Vucinic per freddare un sempre attento Antonioli. Da segnalare, il rigore al 9' assegnato erroneamente alla Juve (fallo di mano fuori area) ma non trasformato da Pirlo (secondo errore consecutivo dal dischetto). Il risultato finale di 0-1, può far pensare ad un equilibrio in campo ma, non è affatto così. Il 10-0-0 schierato da Beretta, unito al caldo ed al sintetico, aiutano non poco la sua squadra ormai retrocessa in B. Sicuramente da apprezzare il grande impegno del Cesena nel cercare di difendere il pareggio ma, se avesse tirato fuori questo orgoglio in tutto il campionato, ora non sarebbe condannato alla categoria inferiore. Un vero peccato.
La Juve, invece, gioca bene come al solito, non subisce gol oltre che tiri in porta ma, produce meno di altre volte. La palla, gira per tutto il campo ma, questa volta, un po per stanchezza e un po perchè dopo tanto tempo si torna a giocare di pomeriggio, gli undici di Conte, perdono molti palloni e tirano poco. La lucidità, almeno a centrocampo, non è stata delle migliori. Matri, è la brutta copia di quello che fino a metà stagione, la buttava dentro e Vidal, dopo la super prestazione contro la Roma, paga con parecchio sudore e una inutile ammonizione che potrebbe costargli cara nelle partite finali. Male anche Pirlo che, oltre a sbagliare il rigore, sembra spento e piegato sulle ginocchia.
Probabilmente, sono da rivedere anche le scelte dei titolari di Conte. Contro un Cesena, che si prevedeva sulla difensiva, eran necessarie le tre punte sin dall'inizio. Per fortuna sua, ha indovinato i cambi e ha portato a casa la vittoria grazie ad una giocata del suo uomo più criticato. Di sicuro, da Lippi, Conte ha preso il vizio di non effettuare cambi prima del 70'. Questo potrebbe essere considerato un difetto che poi lo stesso Lippi, col passare degli anni ha corretto. Inoltre (e non smetterò mai di ripetermi) con un attacco così poco prolifico, è un miracolo che la Juve sia in testa. Evidentemente, la "fame" di cui parla il mister, si rivela ancora più determinante dei piedi buoni.

I migliori del match:
Borriello: 7 (segna un gol pesantissimo quanto se stesso);
Del Piero e Giaccherini: 6,5 (regalano vivacità alla manovra d'attacco);
Antonioli: 7 (salva su Matri e su una punizione di Del Piero e si risparmia qualche papera delle sue).

I peggiori:
Caceres: 5 (quando farà un buon cross e capirà le sovrapposizioni si griderà al miracolo);
Djokovic: 4,5 (ha sofferto falsi crampi per tutta la sua presenza).












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