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Pogba "dolcetto e scherzetto"

giovedì 1 novembre 2012 0 commenti

di Davide Colonna
TORINO - Soffiato d'astuzia a Ferguson con lo "zampino" di Raiola ed accolto a Torino come giovane talento da formare, Paul Pogba, si ritaglia uno spazio nell'undici titolare e prende per mano la "signora" regalandole tre punti d'oro nei minuti di recupero. Un 2-1 sofferto ma meritato, quello sul Bologna che, cancella in casa Juve lo spiacevole ricordo del "favore" arbitrale di Catania e permette ai bianconeri di mantenere la testa della classifica in attesa del big match di sabato contro l'Inter che ha tutto il sapore della sfida scudetto. 

Cronaca
Assenti Vidal (squalificato) e Marchisio (infortunato), Alessio li sostituisce con Pogba e Giaccherini mantenendo il solito Pirlo davanti alla difesa. Chiellini lascia il posto a Caceres, Asamoah a De Ceglie mentre a destra si rivede Isla. In attacco, la coppia inedita Bendtner - Quagliarella.
Pioli deve far fronte alla pesante assenza di Diamanti e avanza Taider a sostegno delle punte Gabbiadini e Gilardino. Padroni di casa in tenuta nera come a voler omaggiare Halloween.
La Juve parte forte e come sempre tiene il possesso del pallone non permettendo al Bologna di passare la metà campo per dieci minuti scarsi. Dopo un paio di conclusioni di Giaccherini e Quagliarella che non impensieriscono un attento Agliardi, il primo vero squillo, arriva da Pogba che, da fuori area, centra il palo con una naturalezza disarmante. I primi venti minuti del talento ex United sono di livello assoluto e non fanno rimpiangere le assenze. I bianconeri continuano a cercare l'affondo decisivo ma l'ultimo passaggio non è mai quello buono. Sul finale del primo tempo, è ancora Pogba a sfiorare il vantaggio di testa. Si va a riposo sullo 0-0.
Ripresa ancora nel segno dei padroni di casa. Passano dieci minuti e la Juve trova il vantaggio con Quagliarella che sfrutta una sponda di Giaccherini smarcato da una invenzione di Pogba. Pochi giri d'orologio e l'attaccante napoletano ci riprova ma, questa volta Agliardi respinge. Al 71', De Ceglie sbaglia un facile disimpegno e regala il pallone a Taider che dal vertice dell'area, fulmina Buffon con un tiro imprendibile a fin di palo. Ennesima leggerezza dell'esterno bianconero che si ripete dopo lo sciagurato errore contro il Nordjaelland. Si riprende dall'1-1 ed Alessio decide di giocarsi le carte migliori; entrano Vucinic, Giovinco e Asamoah per il forcing finale. Al 92', Giovinco, dalla sinistra, salta un uomo e scucchiaia al centro dell'area per Pogba che insacca comodamente di testa il 2-1 finale.

Pogba è certamente il nuovo volto della Juventus di Conte ma, come ha ribadito il vice Alessio, per diventare un campione, dovrà tenere i piedi per terra e lasciare da parte qualche virtuosismo di troppo. Male De Ceglie che non riesce a riscattarsi quasi mai dopo le brutte prestazioni. 
Bologna senza personalità e coraggio. L'assenza di Diamanti ha sicuramente pesato sulla prestazione ma, il passivo, poteva essere ben più pesante.

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L'Inter "provinciale" attacca la vetta

lunedì 29 ottobre 2012 0 commenti

di Davide Colonna
BOLOGNA - Quella di Bologna è la settima vittoria consecutiva (la quinta in campionato) per l'Inter di Stramaccioni che, con questi tre punti, resta in scia di Juventus e Napoli per la lotta scudetto. 

Cronaca
Il giovane tecnico, contro ogni previsione, lascia in panchina Cassano e lancia la coppia formata da Palacio e Milito nel 3-5-2; Da quando adotta la difesa a tre, l'Inter ha sempre vinto. Bologna a trazione anteriore con Gilardino, Diamanti e Gabbiadini  in avanti con Taider a centrocampo per intimorire gli ospiti.
I padroni di casa partono fortissimo applicando un pressing alto che costringe i milanesi a chiudersi. Diamanti sembra in gran forma ma il gol non arriva. Nonostante il Bologna giochi meglio, è dell'Inter la prima vera occasione della partita con Ranocchia che di testa spedisce a lato di un soffio. La resistenza rossoblu dura ancora per poco. Il difensore ex Bari, ci riprova di testa, su assist al bacio di Cambiasso, e questa volta trafigge l'estremo difensore Agliardi (27'). Primo tempo avaro di occasioni ma i nerazzurri si dimostrano spietati.
Nella ripresa, il Bologna torna alla carica ma si scopre e Handanovic innesca un contropiede fulmineo concretizzato in rete da Milito su assist di Palacio. 2-0 impressionante degli uomini di Stramaccioni che sono ad un passo dal chiudere il match. Neanche il tempo di riorganizzarsi che Cherubin riapre i giochi anticipando Handanovic di testa. La partita si accende e vengono espulsi il vice di Stramaccioni, Baresi e mister Pioli ma è Cambiasso (fuorigioco millimetrico) a chiudere i conti e a regalare un prezioso successo ai suoi (58'). 1-3 e tutti sotto la doccia.

Stramaccioni sembra divertirsi nel gestire gli attaccanti a disposizione e nessuno di questi lo delude. La difesa a tre, sembra reggere bene i colpi e Samuel gioca come ai tempi della Roma. L'Inter ha tutti i numeri per ambire alla vittoria finale ma, gli attaccanti sono spesso lasciati soli. Con i giusti accorgimenti, avremo davanti la vera anti-Juve.





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Serie A, ultimi verdetti: Udinese in Champions, Lecce in B.

lunedì 14 maggio 2012 0 commenti

di Claudio Santovito
BARI- Si è conclusa ieri la stagione 2011/2012 della Serie A Tim, che ha visto laurearsi campione, già da domenica scorsa, la Juventus di Conte. Ieri i bianconeri hanno battuto per 3 a 1 l’Atalanta di Colantuono con un gran sinistro di Marrone su sponda di Borriello, con un bel destro di Del Piero alla sua ultima gara in bianconero e con il rigore trasformato da Barzagli, subito dopo l’autorete di Lichtsteiner. Standing ovation per il numero 10, in una giornata che ha visto molti altri addii, specie a Milano, dove Gattuso, Inzaghi, Nesta, Zambrotta e Van Bommel si sono esibiti per l’ultima volta con i colori rossoneri.

Il Milan, ormai secondo e già in Champions, batte in rimonta il Novara, che era andato in vantaggio con un gol di Garcia. Nella ripresa, dopo numerosi tentativi di Seedorf, prima Flamini e poi Inzaghi “alla Inzaghi”, regalano gli ultimi tre punti agli uomini di Allegri.

L’Udinese, con un netto successo per 2 a 0 sul campo del Catania, conquista i preliminari di Champions: dopo un erroraccio di Di Natale, l’attaccante si fa perdonare con un bel colpo sotto. L’errore di Gomez dal dischetto impedisce agli etnei di pareggiare, e nella ripresa ci pensa Fabbrini a chiudere il conto.

Inutili perciò le vittorie del Napoli sul Siena (doppietta di Dossena inframmezzata dal gol di Destro) e della Lazio sull’Inter (Milito su rigore, poi rimonta laziale ad opera di Kozak, Candreva e Mauri a tempo scaduto). Tutte e tre le compagini accederanno all’Europa League: l’Inter è sicura dei preliminari, mentre se i partenopei batteranno la Juventus in Coppa Italia, lasceranno l’onere dei preliminari agli uomini di Reja.

  Il Lecce, sconfitto di misura a Verona, raggiunge il Cesena e il Novara in serie B. Chievo avanti con Vacek, Puggioni salva più volte i padroni di casa, rendendo vani gli attacchi generosi dei pugliesi, sconfortati anche dalle notizie che arrivavano da un Marassi deserto in cui il Genoa, grazie alle reti di Gilardino e Sculli, batte un Palermo inerme. 

Il Parma centra le settima vittoria consecutiva, battendo il Bologna nel derby dell’Emilia con un gol di testa di Biabiany. La Roma, sotto con il Cesena in virtù della rete di Del Nero, rimonta con Bojan, Lamela e De Rossi, prima dell’inutile gol di Santana.

Fiorentina e Cagliari non si fanno male in uno scialbo pareggio a reti bianche.




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Serie A, la Juventus è Campione d’Italia 2011-2012. È lo scudetto numero 28.

lunedì 7 maggio 2012 0 commenti

di Claudio Santovito
BARI - La Juve ce l’ha fatta: ha conquistato, grazie al 37esimo risultato utile consecutivo, il suo scudetto numero 28 contro il Cagliari sul neutro di Trieste, con una giornata d’anticipo. Il Milan esce sconfitto e ridimensionato dal derby contro l’Inter.
La squadra di Conte va subito in vantaggio con un gol di Vucinic in sospetto fuorigioco; nel secondo tempo, dopo un bel tiro di Pinilla a lato di pochissimo, ci pensa Canini con un incredibile svarione a battere Agazzi e a regalare partita e scudetto ai bianconeri.

Al Meazza show dell’Inter: Milito porta in vantaggio i nerazzurri con un tocco sotto misura sugli sviluppi di una punizione. Il guardalinee non vede un colpo di testa di Cambiasso che Abbiati respinge oltre la linea. Sul finire del primo tempo Julio Cesar in uscita bassa prende il pallone, ma l’arbitro vede un inesistente fallo su Boateng e concede il rigore che Ibrahimovic trasforma. Ad inizio ripresa è ancora lo svedese, con una bella azione individuale, a portare avanti il Milan. Ma l’Inter, ancora in corsa per il terzo posto che garantirebbe i preliminari di Champions, ci prova prima con Sneider (bordata da quaranta metri che centra la traversa), si vede negare un rigore solare su Samuel prima dei due concessi e realizzati ancora dal Principe (falli di Abate e Nesta). Nel finale l’eurogol di Maicon sancisce la resa dei rossoneri.

Negli anticipi di sabato il Lecce, nonostante la solita prestazione generosa, perde in casa con la Fiorentina (gol di Cerci), sprofondando quasi matematicamente in serie B; la Roma non va oltre il 2 a 2 in casa contro il Catania: Totti fallisce un rigore, ma si fa perdonare nella ripresa con un gran sinistro che batte Carrizo. Il Catania non si perde d’animo e pareggia con un rigore trasformato da Lodi e va addirittura avanti con un bel sinistro di Marchese, prima del definitivo pareggio firmato ancora da Totti.

Lazio corsara a Bergamo con reti di Kozak e Cana, l’Atalanta recrimina per un rigore non concesso a Denis; con il medesimo risultato il Parma batte il Siena, grazie a un meraviglioso gol di Giovinco e al raddoppio di Floccari. Gli emiliani sono alla sesta vittoria consecutiva.

L’Udinese si sbarazza del Genoa con una punizione di Di Natale e con il gol di Floro Flores; nei genoani, a cui manca un punto per salvarsi, rosso per Kucka e Palacio. A Bologna i padroni di casa superano 2 a 0 un Napoli sfortunato (legni di Cannavaro e Cavani) grazie alle prodezze di Diamanti e Rubin. Un fallo di Zuniga innesca una rissa nel finale. Il Novara supera 3 a 0 un Cesena ormai in disarmo, grazie alla tripletta di Rigoni (due gol su rigore).

Si porta il pallone a casa anche Fabrizio Miccoli, mattatore nel 4 a 4 tra Palermo e Chievo: siciliani avanti con due gol del numero dieci, il primo su rigore. Pellissier su rigore e Uribe riportano la situazione in parità. Dopo una traversa di Miccoli, Luciano e ancora Pellissier allungano, ma una splendida semirovesciata di Miccoli e il gol di Silvestre siglano il definitivo 4 a 4.




Serie A, la Juve si avvicina al traguardo, il Milan insegue.

lunedì 30 aprile 2012 0 commenti


di Claudio Santovito
BARI -
Continua la marcia impressionante della Juventus, che travolge il Novara per 4 a 0 e mantiene invariato il vantaggio (+3) sui rivali del Milan. Anche in caso di arrivo a pari punti, prevarrà la Juve per i risultati favorevoli negli scontri diretti. Una gran girata di sinistro di Vucinic porta in vantaggio i bianconeri, che raddoppiano con Borriello in tuffo. Vidal e ancora il montenegrino chiudono la goleada.
A Siena il Milan risponde con un altro poker: Cassano torna al gol dopo l’intervento, Ibrahimovic raddoppia con un gran sinistro. Il colpo di testa di Bogdani sembra restituire qualche speranza al Siena, ma uno strepitoso slalom di Nocerino (decimo gol in campionato, più di Lavezzi e Totti e a pari merito con Matri e Di Vaio) e il secondo gol dello svedese (su assist di Cassano) chiudono il conto.

Il Bologna stende 3 a 2 il Genoa, sempre più vicino alla retrocessione. Portanova e Ramirez portano avanti i felsinei, Palacio dimezza lo svantaggio, ma Garics vanifica la rimonta e il gol di Jorquera.
Non ne approfitta il Lecce che perde in casa contro il Parma: alla splendida punizione di Giovinco, segue il raddoppio di Paletta. Inutile il gol di Tomovic.
Il derby di Sicilia termina in parità: il Catania va in vantaggio grazie a un colpo di testa di Legrottaglie; il Palermo, in piena crisi atletica (come confessato da Miccoli nel post partita) agguanta il pareggio con il suo numero 10.
L’Atalanta raggiunge la salvezza matematica battendo 2 a 0 la Fiorentina con i gol di Denis e Bonaventura: un ottimo risultato, considerando la penalizzazione, senza la quale aspirerebbero ora ad un posto in zona Europa League.

Proprio la zona Champions-Europa League è la più calda, con quattro squadre (Napoli, Udinese, Inter e Lazio) a quota 55. I napoletani hanno pareggiato sabato a Roma, rimontando lo svantaggio di Marquinho con due bei tiri dal limite dell’aria di Zuniga e Cavani, ma subendo il pareggio di Simplicio quasi a tempo scaduto. L’Inter batte il Cesena, già retrocesso, in rimonta: in svantaggio con un tiro di Ceccarelli deviato da Nagatomo, reagisce e vince con il gol di Obi e il colpo di testa di Zarate.

Nel posticipo, l’Udinese sconfigge la Lazio con una perla in spaccata di Di Natale e uno strano gol a tempo scaduto di Pereira, con i biancocelesti fermi, ingannati da un triplice fischio non proveniente dall’arbitro.

Nessun gol tra Cagliari e Chievo, ormai salvi.










Mudingayi porta i senzatetto allo stadio...

sabato 28 aprile 2012 0 commenti

di Giovanni Sgobba
BOLOGNA- Non solo grandi polmoni e grandi muscoli per Gaby Mudingayi, centrocampista del Bologna, il quale ha dimostrato di avere anche un grande spirito di umanità. Il giocatore belga ma di origine congolese, infatti, si è reso protagonista di una iniziativa di solidarietà: in collaborazione con l'Associazione "Amici di Piazza Grande", Mudingayi ha invitato allo stadio Dall'Ara in occasione della sfida di domenica contro il Genoa, 100 tifosi d'eccezione, 100 tra senzatetto e profughi, soliti a vivere in centri d'accoglienza. Il calciatore, che collabora con l’associazione dallo scorso dicembre, per una campagna a favore del diritto di cittadinanza ai nati in Italia da genitori stranieri, ha così commentato il suo gesto: “Ci tenevo molto e mi fa piacere essere riuscito a realizzare questo evento. Spero che per queste persone che verranno allo stadio sia un momento di divertimento, per pensare ad altro almeno per un giorno. È un mondo che guardano solo da fuori, magari dalla tv, ma vedere una partita dal vivo e’ un’emozione unica, e’ bello che possano provarla tutti”.










Seria A. Il Milan si arrende: pari col Bologna e addio scudetto

lunedì 23 aprile 2012 0 commenti



di Domenico Palumbo
MILANO- Il Milan pareggia nei minuti di recupero col Bologna, finisce 1-1 e molto probabilmente dice addio al campionato visto che la Juventus in serata demolisce la Roma portandosi a +3 con sole cinque partite da giocare e gli scontri diretti a favore. 
Diciamola tutta, non c’è torto arbitrale o sfortuna che regga: il Milan ha voluto perdere questa partita. Svogliati, imprecisi e poco determinati. In questi casi la condizione fisica non conta, dato che se ti giochi il campionato non c’è stanchezza che tenga, ma è quella mentale che è volata via come i punti persi.
Ma andiamo con ordine partendo da Allegri (Voto: 3): lui non gioca sul campo, ma la condizione psicologica è affare suo e meriterebbe un voto basso per non avere stimolato la squadra a dovere. Si tenga pure, se si vuole, da parte questo aspetto e si analizzi un problema per certi versi più grave, ovvero quello della convinzione di scendere sempre e comunque in campo con Robinho (Voto: 3), o quella di inserire, sotto di un gol in casa, Emanuelson (Voto: 2, per l’intera stagione) e Aquilani invece degli scalpitanti Maxi Lopez ed El Sharaawy (addirittura in tribuna!). Forse Allegri non sa che per vincere le partite servono gli attaccanti, figuriamoci per recuperarle. E allora è facile notare nel tecnico toscano la mancanza di coraggio e di carattere che ci vuole per sostituire un Ibrahimovic (Voto: 4, per il gol) inguardabile e a tratti irritante. Ibra e Robinho sono stati complici in negativo. Tutti e due svogliati, quasi incapaci di far uscire la grinta, in cerca di giocate improbabili e con il primo che si arrabbia sia quando gliela passano sia quando questo non accade; mentre il secondo forse non ha mai vinto un contrasto o recuperato palla da quando gioca in Italia. Due fantasmi, e se per il brasiliano non è più una notizia ormai, per lo svedese è un chiaro segnale d’allarme: almeno con le piccole è stato quasi sempre decisivo nel corso della stagione. Il gol del pareggio è una stella troppo poco luminosa per brillare nel buio di oggi pomeriggio. Piccolo termine di paragone: Seedorf (Voto: 5) con un bel po’ di anni e di fatica in più alle spalle ha messo in campo più grinta di entrambi messi insieme, purtroppo l’età anagrafica è crudele e la classe da sola non basta.
Una disfatta in salsa emiliana che parte da un erroraccio di Van Bommel (Voto 5,5, comunque ha sbagliato pochissimo durante il resto della partita) e che arriva alla prova quasi sufficiente per impegno e determinazione di Nocerino (Voto 6 -) e Muntari (Voto: 5,5). In mezzo una difesa che accusa il colpo di quello che succede davanti: Abate (Voto 5, anche perché si è dimenticato che per fare i cross bisogna alzare la palla) e Antonini (Voto: 5,5) non sanno se osare più in avanti o coprire le sistematiche ripartenze emiliane, Bonera (Voto 5,5) si becca due gialli frutto di una partita complicata e Abbiati (Voto 6 -) che è la fotografia di tutto il Milan quando respinge insicuro con i pugni una palla che scende dolce dolce in mezzo all’area e intorno a lui il deserto. Non è un caso che l’unico a superare la sufficienza sia Nesta (6,5) che, oltre a reggere la difesa, si getta ad impostare gioco in avanti quando non ne può più di vedere il nulla dei suoi compagni.

Il Bologna merita sicuramente una lode particolare (Voto 6,5 di squadra), ma bisogna dire a chiare lettere che la squadra emiliana ha giocato una partita “normale” con un Milan in versione “scadente”. Nessuna polemica può reggere stavolta, il Milan è alle corde. Non servono Thiago Silva e Boateng per battere un Bologna che fa la sua modesta partita. Urge un intervento d’urgenza, ma forse è già troppo tardi.













Responsabile dei Servizi Sportivi: Mario Schena
 
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