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Angelli: "Dobbiamo cambiare il calcio italiano". Ecco le sue idee. Ma verrà ascoltato?

sabato 27 ottobre 2012 0 commenti

di Giovanni Sgobba
TORINO- "Il calcio si sta evolvendo ma non aspetterà l’Italia". Un tracollo sempre più evidente che non può trovare unica giustificazione nella crisi che sta colpendo il paese, ma anche l'Europa intera. La crisi, certamente, ha rallentato il la macchina calcistica, ma se l'Italia avesse attuato, quando era possibile, uno sviluppo concreto e stabile, ora non ci troveremmo così alla deriva e per di più paralizzati. I continui rallentamente nelle Coppe europee sono alla vista di tutti. Molteplici inoltre sono le differenze struttali che sempre più allargano la forbice tra il nostro paese ed il resto del continente, dalla politica dove gli sviluppi delle leggi sugli stadi sono impantanati, alle spaccature all'interno della Lega, passando attraverso gestioni finalizzate a fare i propri interessi.  Senza dimenticare che siamo avvezzi a rimandare sempe al giorno dopo.
L'imput, allora, per una scossa rapida, arriva dal presidente della Juventus, Andrea Agnelli, che alza la voce in vista delle scadenza elettorali di Coni, Figc e Lega e smette i panni strettamente dirigenziali per abbracciare un progetto atto a risanare tutto il movimento calcistico.
Si può essere di parte o no, ma è indubbio che attualmente in Italia il miglior esempio lo sta dando il club di Torino: l'isolato esempio nazionale di stadio di proprietà ha dato i suoi primi frutti nel bilancio 2011-12, approvato con perdite dimezzate rispetto a un anno fa (da 95,4 a 48,7 milioni) e con ricavi in crescita del 24%. Un progetto che, come avviene in ad esempio in Inghliterra o in Germania, non si ferma solo al terreno di gioco: lo sviluppo immobiliare, infatti, prevede inoltre la riqualificazione della circostante area per un investimento da 40 milioni.
Il gap tra la Juventus e il resto dell'Italia è già partito, ma su questo Agnelli non si sente vincitore: "Noi, però, possiamo arrivare fino a un certo punto, dopodiché è il sistema tutto che deve crescere. Il calcio italiano, dopo i fasti degli ultimi trent’anni, sta vivendo un declino rapidissimo, il suo modello di sviluppo è bloccato da alcuni fattori che riflettono molto fedelmente la crisi in cui versa il Paese. Dobbiamo riposizionarci a livello europeo". Della serie: abbiamo fatto scuola, ma se la mediocrità è estesa come un tumore su tutto il territorio nazionale, anche noi finiremo per trovarci invischiati.
Cosa fare allora?Agnelli tracce le linee guida:

CAMPIONATI: "I campionati di Ae B rappresentano l’unico vero patrimonio sportivo ed economico del movimento". Una dichiarazione forte che esprime seri dubbi sulla Lega Pro e sui movimenti inferiori. Certamente gli attuali club professionistici sono troppi: ne deriva una qualità inferiore ed un sistema ingolfato. 
 
I GIOVANI E LE SECONDE SQUADRE DI A: E' un concetto trito e ritrito, quello di puntare sui giovani. Esaltiamo squadre estere che hanno cantere e settori giovanili fucine di talenti, eppure siamo ancora ancorati in uno stato di inerzia. Ecco le parole di Marotta "Siamo l'unica nazione a non avere le Squadre B. Ogni anno siamo costretti a mandare in giro decine di giocatori dovendo pagare il premio di valorizzazione". Invece il paradosso è che in Serie B, ma anche e soprattutto in Lega Pro, ci siano giocatori oramai arrivati a fine carriera, che provano ad allungarla giocando in campi di periferia e che inevitabilmente hanno un costo che maggiormente grava sulle società.
 
RICAVI TV ED ESTENSIONE ALL'ESTERO: Aggiunge Agnelli: "Focalizziamoci sulla vendita dei diritti esteri per recuperare il gap con la Premier. Finalmente il 5 in Lega parleremo di statuto e ripartizione delle risorse". Internazionalizzare il prodotto, che nonostante tutto, ha ancora ammiratori sparsi per globo, soprattutto nei paesi oientali o che si stanno affacciando al calcio, come gli Emirati.
Ed inoltre, dare maggiore incidenza sulla componente meritocratica, ovvero, diversa distribuzione di soldi in base alla classifica e non solo al prestigio.
 
STADI: La questione più spinosa e quella che più facilmente risalta agli occhi di tutti, competenti e non. Stadi poco funzionali, malmessi, semivuoti, con gradinate prefrabbricate esteticamente impresentabili. La memoria va a cosa è successo a Cagliari con il vecchio "Sant'Elia" e con il nuovo "Is Arenas". Ancor più fresco quanto è successo al Napoli: ieri, infatti, è arrivata dalla commissione disciplinare dell’Uefa una multa di 150.000 per inadempienze che riguardano il San Paolo a causa di alcuni varchi di ingresso del settore ospiti e del settore disabili che risultano pericolosi per la caduta di pezzi di intonaco.
 
Eppure dal Parlamento e dai massimi sistemi non arriva nessun cenno, solo un silenzio tombale. Ancora una volta...
 
 

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Ranking Fifa, aggiornamento ottobre: Spagna in testa, Italia ottava.

martedì 16 ottobre 2012 0 commenti

di Claudio Santovito
BARI - La FIFA ha emesso la classifica mensile delle nazionali di calcio (ranking) relativa al mese di ottobre, che però non contempla gli ultimi risultati relativi alle qualificazioni mondiali 2014.
Sempre in testa la Spagna campione del Mondo e d’Europa in carica, che guida la classifica con 1611 punti, seguita dalla Germania, anch’essa saldamente al secondo posto.

Bene il Portogallo, terzo, e l’Argentina, quarta, che sale di ben tre posizioni rispetto allo scorso mese. A seguire, scendono di due posizioni a testa Inghilterra, Olanda, Uruguay e Italia, mentre la top ten è completata da Colombia (straordinario +13, forse grazie a Falcao!) e Grecia, con un + 1 rispetto a settembre.

Andando oltre, troviamo la Francia al tredicesimo posto e il Brasile al quattordicesimo. Non deve spaventare vedere i verdeoro così in basso: dal momento che ospiteranno i prossimi Campionati del Mondo, non disputano le qualificazioni, giocando solo partite amichevoli che hanno un peso meno rilevante rispetto alle sfide di qualificazione.
Il Cipro raggiunge la posizione numero 107, con un bel +28 rispetto allo scorso mese: in caduta libera il Lussemburgo, -36 rispetto a settembre.

Posizioni stabili nel ranking UEFA, con Spagna, Germania e Inghilterra a dividersi, rispettivamente, il podio. Al quarto posto troviamo l’Italia, che però è insidiata – per pochi punti – da Francia e Portogallo.

Prossimo aggiornamento 7 il novembre prossimo, che dopo le gare di stasera, riserverà sorpese.

RANKING FIFA (prime 10 posizioni)
1      Spagna        1611    0       
2      Germania     1459    0       
3      Portogallo    1259    1   
4      Argentina     1208    3   
5      Inghilterra     1196    -2   
6      Olanda         1141    2   
7      Uruguay       1140   -2       
8      Italia            1106    -2       
9      Colombia    1102    13   
10    Grecia         1029    1 

RANKING UEFA (prime sei posizioni)
1    Spagna        76.453
2    Inghilterra    72.249
3    Germania     66.614
4    Italia            54.647
5    Francia        52.166
6    Portogallo    52.001




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Calcioscommesse: Patteggiamento bocciato per Conte

mercoledì 1 agosto 2012 0 commenti


di Davide Colonna
ROMA - Parte oggi il secondo procedimento sportivo dell'anno per lo scandalo calcioscommesse che vede coinvolti 27 tesserati e 7 società e primo colpo di scena: La richiesta di patteggiamento per Conte a 3 mesi e 200 mila euro di multa è stata definita non congrua. Secondo quanto risulta a Tuttosport, la Disciplinare si accontenterebbe di 4 mesi di squalifica e 100mila euro di multa anzichè 3 mesi e 200mila di multa secondo quanto pattuito con Palazzi. Continuano intanto i contatti tra la difesa dell'allenatore bianconero e la procura federale finalizzati a rendere congrua la pena da scontare.
Per domani è prevista la conclusione del procedimento e si dovrà attendere l'8 o il 10 agosto per la decisione della Disciplinare.




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Conte e le riunioni tecniche tra pochi intimi. La solita buffonata

venerdì 27 luglio 2012 0 commenti


di Davide Colonna
BARI - Doppia omessa denuncia per l'allenatore della Juventus Antonio Conte. Questa la decisione presa dal procuratore federale Stefano Palazzi sull'inchiesta calcioscommesse per i fatti relativi alla stagione 2010/2011 quando l'attuale tecnico bianconero, "vestiva" in panchina, le stesse tinte ma a Siena nella serie cadetta.
Tra la infinita lista di deferimenti, il nome del salentino, è sicuramente quello che fa più notizia se si considera che Conte, è anche colui che ha portato la Juve al successo in campionato sei anni dopo l'altro scandalo che resterà nella storia del calcio italiano: Calciopoli, dove la "vecchia signora", ne uscì con una retrocessione per illecito sportivo "ideato" dall'ex dg della società Luciano Moggi. In realtà, come oggi, anche sei anni fa, si dovettero emettere delle sentenze in breve tempo e, indicare Moggi come assoluto colpevole e creatore della "cupola", risultò essere un modo valido e rapido per fare meno morti possibile e archiviare tutto. La Juve pagò per tutti e pesantemente per fatti che si rivelarono poco chiari e non sufficienti per giustificare una simile batosta.
Tornando ai giorni nostri, ci si chiede su cosa si basi il deferimento di mister Conte. Tutto è iniziato dalle "confessioni" del super pentito Filippo Carobbio che al tempo, era un giocatore del Siena. Secondo le sue deposizioni, Conte era a conoscenza di due partite combinate: Novara- Siena e Albinoleffe - Siena. Conte, avrebbe inoltre detto davanti a tutta la squadra, durante una riunione tecnica il giorno prima della partita col Novara che era già tutto deciso per il pareggio con gli avversari. Questa deposizione, che ha fatto il giro dei giornali per settimane, ha sollevato un polverone incredibile che ha fatto subito tornare la nostra mente a sei anni fa ma, c'è qualcosa che non torna. Come mai è stato deferito solo lo staff tecnico, e qualche giocatore se come detto dallo stesso Carobbio, alla riunione tecnica era presente tutta la squadra? Al Siena, alle riunioni tecniche, si presentavano solo i tecnici e Carobbio? Perchè non è stata deferita tutta la squadra? Ma di che stiamo parlando?
Conte, si è dichiarato estraneo ai fatti con valide argomentazioni secondo quanto dichiarato dai suoi avvocati e dai giornali stessi e tutto il Siena (giocatori compresi) ha escluso l'allenatore da ogni responsabilità. A quanto pare non è servito. Palazzi ha ritenuto il solo Carobbio credibile mettendo in discussione il metodo di giudizio stesso e la credibilità di questo processo che sta assumendo sempre più le sembianze di una pagliacciata. Ma cosa deve fare un accusato per far cadere ogni accusa? Basta fare un nome a caso per godere di una riduzione di pena per aver collaborato? Sembra la strategia di Carobbio.
In queste situazioni, è quasi impossibile trovare i veri colpevoli, soprattutto se lo si deve fare in qualche mese.  Chi scommette lo sa e gioca sul fatto che può risultare pulito se nessuno parla o colpevolizza altri che sono del tutto estranei agli illeciti. Tanto, è praticamente impossibile discolparsi. Si pensa davvero che deferendo e squalificando un centinaio di giocatori, o deferendo e squalificando personaggi importanti come lo stesso Conte, si riuscirà a sconfiggere la disonestà in questo sport? Non credo proprio.
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Euro 2012, risultati prima giornata: bene Germania e Croazia, pari tra Spagna e Italia.

martedì 12 giugno 2012 0 commenti

di Claudio Santovito

 BARI- Si è conclusa ieri la prima giornata dell’Europeo, con l’esordio di tutte le nazionali. Nel girone A, la Russia è subito in fuga con la vittoria per 4-1 sulla Repubblica Ceca: i russi partono subito forte con Dzagoev e Shirokov. Ad inizio ripresa il ceko Pilar dimezza lo svantaggio, ma nel finale sono ancora gli uomini di Advocaat a trovare la via del gol ancora con Dzagoev e con una grandissima giocata di Pavliyuchenko. Nell’altra gara la Grecia ha imposto il pareggio per 1-1 ai padroni di casa della Polonia, sbagliando anche un rigore nel finale. Di Lewandowski e Salpingidis le reti.

Nel girone B, quello più combattuto, una sorprendente Danimarca, tatticamente impeccabile, stende l’Olanda di Sneijder e Robben di misura grazie a un bel sinistro di Krohn Dehli, che infila Stekelemburg sotto le gambe. Orange sottotono, possono recriminare per un palo di Robben, per due belle parate di Andersen e per un rigore non concesso nel finale per un mani in area. La Germania non tradisce e senza sforzo il Portogallo di Ronaldo con un bel colpo di testa di Mario Gomez, anche se viene salvata due volte dalla traversa sulle conclusioni di Pepe e Nani e, nel finale, Neuer compie una prodezza salva-risultato su Varela.

Nel girone C, i nostri azzurri hanno pareggiato la gara d’esordio contro i campioni in carica della Spagna, sempre imbattibile nel possesso palla ma imbrigliata dalle linee italiane. Monopolio del gioco in mano alle furie rosse, inframmezzato da efficaci folate azzurre, concretizzate al minuto 61 dall’acuto di Antonio Di Natale, subentrato a un impreciso Balotelli. Vantaggio che però è durato soltanto tre minuti, passati i quali Cesc Fabregas, sfruttando un’errata diagonale di Giaccherini, ha infilato Buffon. Nonostante un pressing accentuato e le occasioni capitate a Fernando Torres, gli uomini di Del Bosque si sono dovuti arrendere a una nazionale italiana molto compatta. 

L’altra partita del gruppo ha visto il netto successo della Croazia sull’Irlanda per 3 a 1: croati avanti con Mandzukic, poi raggiunti dal colpo di testa di Ledger. Ma nella ripresa la Croazia ha conquistato i tre punti grazie ai gol di Jelavic e ancora di Mandzukic, capocannoniere dell’europeo con Dzagoev (Russia) e Shevchenko (Ucraina).

Proprio l’ex bomber del Milan ha trascinato la sua nazionale, nella bolgia di Kiev, alla rimonta sulla Svezia: scandinavi avanti con un tocco sottorete di Ibrahimovic, ma il capitano ha ribaltato il risultato con una splendida doppietta di testa, che ha portato l’Ucraina in fuga nel suo girone, visto il pareggio pomeridiano tra Inghilterra e Francia. Due lampi a cavallo della mezz’ora: Lescott di testa affonda Lloris, dieci minuti dopo Nasri, con un bel tiro da fuori, batte un colpevole Hart. Ripresa animata dalla paura e nulla di fatto.

Nella prima giornata, soltanto Portogallo e Olanda non sono andate a segno: per loro, mercoledì, rispettivamente contro Danimarca e Germania, è già una finale.




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Euro 2012, gironi C e D: Italia con la Spagna, derby Francia-Inghilterra.

lunedì 4 giugno 2012 0 commenti


di Claudio Santovito

BARI -Ma veniamo al girone C, quello dei nostri azzurri, che dovranno vedersela con i campioni del mondo e d’Europa in carica della Spagna, con l’Irlanda di Trapattoni e con la Croazia, con la quale vanta un saldo negativo.

La prima partita dell’Italia sarà proprio contro le furie rosse; tutto il girone, come l’A, si giocherà in Polonia. Prandelli ha lasciato a casa Giuseppe Rossi (infortunato), Quagliarella, Matri, Pazzini e Osvaldo, puntando su una linea piuttosto “verde”, preferendo Balotelli, Giovinco, Borini, Cassano e Di Natale. In porta ha sacrificato Viviano, optando per il trio Buffon-De Sanctis-Sirigu, mentre la difesa è essenzialmente quella della Juve: fuori Ranocchia, ci sono Barzagli, Bonucci e Chiellini, cui vanno implementati Balzaretti, Abate, Ogbonna e Maggio, sperando di continuare con il ruolino di marcia che ha permesso alla nostra nazionale di vincere il gruppo C subendo – miglior difesa delle qualificazioni – solo due gol. A centrocampo, oltre ai soliti Pirlo, De Rossi, Marchisio, Motta e Montolivo, spazio a Nocerino, Diamanti e Giaccherini.

Gli spagnoli si presentano in partenza orfani di Puyol e David Villa infortunati, e di Bojan, Soldado e Thiago Alcantara per scelta tecnica. Ma la squadra di Del Bosque può contare veramente su un gruppo formidabile, dove anche chi sembra essere solo una riserva in realtà è un fuoriclasse. Xavi, Iniesta, Pique, Alonso, Cesc, Silva, Casillas, il meglio del Real e Barcellona non deluderanno, se implementati ai freschi campioni d’Europa del Chelsea Fernando Torres e Juan Mata. Gli spagnoli si sono qualificati primi nel gruppo I a punteggio pieno, costringendo la Repubblica Ceca agli spareggi.

 L’Irlanda guidata dal Trap è invece arrivata seconda nel gruppo B, staccata di due punti dalla Russia: ha perciò disputato lo spareggio, travolgendo l’Estonia. Stessa sorte è toccata alla Croazia, seconda nel gruppo con la Grecia e agli Europei grazie al successo negli spareggi contro la Turchia. 
Olic, Eduardo, Modric, Pranijc e Srna per la Croazia, Duff, Mc Geady e Keane per i verdi d’Irlanda i punti di forza di due compagini che fanno sicuramente del collettivo la loro forza. E il tandem Trapattoni-Tardelli, dal punto di vista tattico, non ha niente da invidiare a nessuno.

L’ultimo girone, che si giocherà in Ucraina come il B, vede protagonista l’esordiente Ucraina, qualificatasi di diritto in quando paese ospitante, la Svezia (miglior seconda delle qualificazioni), Francia e Inghilterra, vincitrici rispettivamente del gruppo D e G. Un girone che si presenta molto equilibrato, con la Svezia di Ibrahimovic pronta a sfruttare qualsiasi indecisione delle prime della classe, mentre l’Ucraina, capitanata dall’ormai trentacinquenne Shevchenko, potrà contare solo sul gruppo, sul fattore campo e su qualche buona giocata di Tymoshchuk e Milevsky. La Svezia, invece, oltre al fuoriclasse del Milan, ai affida agli interessanti Svensson e Rosemberg, oltre a una tradizione che la vede come una squadra difficile da superare e molto ben organizzata.

L’Inghilterra, orfana di Capello, Ferdinand, Crouch e di Lampard e Cahill in extremis, affidata all’ex Inter Roy Hodgson, tenterà di sfatare il tabù europeo secondo cui non si è mai affacciata nemmeno alla finale del torneo continentale. Terry, Gerrard, e Cole sono forse gli epigoni della Golden Generation ormai all’ultima chance, aggrappati più che mai ai gol di Wayne Rooney.

Infine la Francia di Blanc, che ha già operato il ricambio generazionale dopo il flop in Sudafrica, si affida ai vari Benzema, Menez, Ribery, Malouda, Mexes e Konscienly per i riportare i blues ai fasti dello storico treble tra il 1998 e il 2001 (Mondiale, Europeo e Confederations Cup). In attesa di ospitare il torneo tra quattro anni sulle rive della Senna, come ha deciso monsieur Platini.
La prima classificata del girone C affronterà nei quarti la seconda classificata del girone D e viceversa.





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Serie A, la Juve si avvicina al traguardo, il Milan insegue.

lunedì 30 aprile 2012 0 commenti


di Claudio Santovito
BARI -
Continua la marcia impressionante della Juventus, che travolge il Novara per 4 a 0 e mantiene invariato il vantaggio (+3) sui rivali del Milan. Anche in caso di arrivo a pari punti, prevarrà la Juve per i risultati favorevoli negli scontri diretti. Una gran girata di sinistro di Vucinic porta in vantaggio i bianconeri, che raddoppiano con Borriello in tuffo. Vidal e ancora il montenegrino chiudono la goleada.
A Siena il Milan risponde con un altro poker: Cassano torna al gol dopo l’intervento, Ibrahimovic raddoppia con un gran sinistro. Il colpo di testa di Bogdani sembra restituire qualche speranza al Siena, ma uno strepitoso slalom di Nocerino (decimo gol in campionato, più di Lavezzi e Totti e a pari merito con Matri e Di Vaio) e il secondo gol dello svedese (su assist di Cassano) chiudono il conto.

Il Bologna stende 3 a 2 il Genoa, sempre più vicino alla retrocessione. Portanova e Ramirez portano avanti i felsinei, Palacio dimezza lo svantaggio, ma Garics vanifica la rimonta e il gol di Jorquera.
Non ne approfitta il Lecce che perde in casa contro il Parma: alla splendida punizione di Giovinco, segue il raddoppio di Paletta. Inutile il gol di Tomovic.
Il derby di Sicilia termina in parità: il Catania va in vantaggio grazie a un colpo di testa di Legrottaglie; il Palermo, in piena crisi atletica (come confessato da Miccoli nel post partita) agguanta il pareggio con il suo numero 10.
L’Atalanta raggiunge la salvezza matematica battendo 2 a 0 la Fiorentina con i gol di Denis e Bonaventura: un ottimo risultato, considerando la penalizzazione, senza la quale aspirerebbero ora ad un posto in zona Europa League.

Proprio la zona Champions-Europa League è la più calda, con quattro squadre (Napoli, Udinese, Inter e Lazio) a quota 55. I napoletani hanno pareggiato sabato a Roma, rimontando lo svantaggio di Marquinho con due bei tiri dal limite dell’aria di Zuniga e Cavani, ma subendo il pareggio di Simplicio quasi a tempo scaduto. L’Inter batte il Cesena, già retrocesso, in rimonta: in svantaggio con un tiro di Ceccarelli deviato da Nagatomo, reagisce e vince con il gol di Obi e il colpo di testa di Zarate.

Nel posticipo, l’Udinese sconfigge la Lazio con una perla in spaccata di Di Natale e uno strano gol a tempo scaduto di Pereira, con i biancocelesti fermi, ingannati da un triplice fischio non proveniente dall’arbitro.

Nessun gol tra Cagliari e Chievo, ormai salvi.










L'annuario dei dilettanti centra il 6

martedì 17 aprile 2012 0 commenti

Presentata la sesta edizione nella sede della Figc Puglia a Bari

di Redazione
“Una pubblicazione sempre più ricca e che dà lustro all’attività del Comitato”. Così il presidente della Figc Puglia, Vito Tisci ha annunciato l’uscita dell’Annuario dei Dilettanti, alla sesta edizione, presentata questa mattina nella football house del calcio pugliese, a Bari. Una fatica editoriale, firmata dalla Nicholaus e dalla redazione di Calcio Club e anche quest’anno patrocinata dalla Federcalcio pugliese, “che – ha ricordato Tisci – ogni anno è attesa da addetti ai lavori e appassionati” e che fotografa un movimento dai numeri importanti: 700 società, 20mila calciatori, 6mila dirigenti volontari, 1600 allenatori, 1200 arbitri e 4mila partite all’anno costituiscono il grande mondo del calcio dilettantistico e giovanile in Puglia. “A questo calcio – ha spiegato Roberto Violante, amministratore della società editrice Nicholaus – noi ormai da sette anni diamo visibilità. Prima con la testata Calcio Club, poi con l’Annuario e con trasmissioni radiofoniche e da un paio di stagioni con un format televisivo in onda su Antenna Sud”.
L’Annuario dei Dilettanti 2012 si presenta più ricco e anche un po’ almanacco. Nelle 216 pagine (con oltre 160 fotografie) non trovano spazio solo tutte le società dalla serie D alla Seconda categoria, con l’organico dei calciatori ruolo per ruolo, con i tecnici, i dirigenti e le notizie più importanti, dallo stadio ai colori sociali e ai contatti web. Storie e protagonisti della stagione scorsa e di quella in corso, le novità più importanti dell’attività federale sono riportati nella prima parte dopo i “saluti” istituzionali: il numero uno della Lega Nazionale Dilettanti, Carlo Tavecchio, il presidente della Figc Puglia, Vito Tisci, il coordinatore del Dipartimento Interregionale LND, Luigi Barbiero, il coordinatore regionale del Settore Giovanile Scolastico, Antonio Quarto, il delegato regionale del calcio femminile, Luigi Traversa mettono la loro firma su questa edizione. Più ricca perché, per la prima volta, c’è una parte dedicata al calcio femminile e perché più società sono presenti nella sezione riservata al settore giovanile. Traversa ha ringraziato editore e autori per la sensibilità mostrata verso il calcio femminile che, pur attraversando un momento difficile (in Puglia solo 7 società iscritte al campionato regionale), trova finalmente spazio sull’Annuario.
Nel corso della conferenza stampa, non è mancato un riferimento alla tragica morte di Piermario Morosini, per la quale anche i campionati dilettantistici si sono fermati. Da Tisci (affiancato dal segretario del Comitato, Diletta Mancini) un monito a tutte le società a prestare la massima attenzione verso la salute dei propri calciatori: “Purtroppo la nostra federazione si segnala quella con la maggiore evasione nelle visite mediche, un dato che non ci fa onore. In Puglia il 40 per cento delle società non ottempera all’obbligo delle visite”.
Quanto alla presenza del defibrillatore in campo ci sono problemi di costi e di utilizzo. A tal proposito, Salvatore Lufrano, responsabile tecnico dell’attività di base del Settore Giovanile Scolastico pugliese, ha reso noto che negli ultimi anni 500 addetti di società sono stati abilitati all’utilizzo di defibrillatore semiautomatico, attraverso corsi organizzati dal SGS.












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