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Juve: che fatica! Marchisio e Buffon salvano i bianconeri

lunedì 8 ottobre 2012 0 commenti


di Davide Colonna
SIENA - Dopo il pareggio sofferto in Champions contro lo Shakhtar di Lucescu, ancora una prestazione poco convincente, questa volta in campionato, sia sul piano del gioco che su quello fisico per gli uomini di Carrera. I tre punti, arrivano anche a Siena per la Juventus ma, è solo il carattere che tiene a galla i bianconeri che restano in testa alla classifica insieme ad un Napoli impressionante.

Poco turn-over per la Juve. Carrera, deve fare a meno di Bonucci squalificato e al suo posto, tocca a Marrone, nella sua nuova veste difensiva, guidare il muro a tre con Chiellini e Barzagli. Sulla sinistra, De Ceglie, sostituisce Asamoah e in avanti, tocca alla coppia titolare Vucinic-Giovinco, tentare di scardinare la difesa toscana. Cosmi, schiera un Siena bilanciato con Rosina a supporto di Calaiò.
Dopo un possesso palla, nettamente a favore degli ospiti ma poco incisivo in zona gol, ci pensa Pirlo a sbloccare il risultato su punizione. Palla che passa sotto la barriera e Pegolo, può soltanto raccoglierla da dentro la porta. I padroni di casa, non si lasciano intimorire e tentano l'offensiva per il pareggio con Calaiò che, davanti a Buffon, sbaglia incredibilmente un rigore in movimento. Il numero uno bianconero, può tirare un sospiro di sollievo. Ancora punizione dal limite per la Juve ed è ancora Pirlo ad incaricarsi della battuta. Questa volta, la barriera non salta ma, il fuoriclasse bresciano, preferisce la soluzione sopra la barriera che viene fermata dalla traversa. Al 42', Cosmi, esce dall'area tecnica e viene espulso ma, può godersi da bordo campo, il gran colpo di testa di Calaiò che, trova il pareggio su cross dalla destra di Angelo che, sfrutta in velocità un ritardo di De Ceglie nel riprendere la posizione dopo esser stato ammonito. Squadre a riposo sull'1-1. Forti polemiche su un mancato secondo giallo per Chiellini che avrebbe potuto costare l'inferiorità numerica alla Juve. L'espulsione per il roccioso difensore, poteva starci.
Nella ripresa, il Siena, si chiude maggiormente in difesa e subisce i ripetuti attacchi sterili della formazione ospite. Vucinic, gioca da fermo e Giovinco, protagonista di belle giocate, non riesce a trovare un compagno da servire. Il "piccolo" centravanti juventino, ci prova da solo a superare la difesa avversaria ma, è Neto a salvare sulla linea a portiere battuto. La Juve è stanca e non può distrarsi davanti ai pericolosi contropiede solitari di Rosina. Lo stesso attaccante ex Zenit, lasciato solo in area, sbaglia clamorosamente di testa il vantaggio a pochi metri dalla porta lisciando il pallone. Siena ancora vicino al vantaggio ma, questa volta, è Chiellini a mettere in serio pericolo Buffon su un retropassaggio di testa. Il portierone dei campioni d'Italia, smanaccia sopra la traversa con un colpo di reni da vero campione. Giornata storta, invece, per il difensore della nazionale. Ospiti padroni del gioco ma, davanti non ci sono movimenti senza palla. A cinque minuti dalla fine, ci pensa Marchisio a tradurre in goal, un errato allontanamento dall'area del pallone. Gran bella rete del centrocampista che, trova la prima marcatura in questo campionato e mantiene la Juve in testa al campionato in previsione della prossima giornata che vedrà i bianconeri impegnati contro il Napoli per lo scontro di vertice. Finisce 1-2.




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Conte e le riunioni tecniche tra pochi intimi. La solita buffonata

venerdì 27 luglio 2012 0 commenti


di Davide Colonna
BARI - Doppia omessa denuncia per l'allenatore della Juventus Antonio Conte. Questa la decisione presa dal procuratore federale Stefano Palazzi sull'inchiesta calcioscommesse per i fatti relativi alla stagione 2010/2011 quando l'attuale tecnico bianconero, "vestiva" in panchina, le stesse tinte ma a Siena nella serie cadetta.
Tra la infinita lista di deferimenti, il nome del salentino, è sicuramente quello che fa più notizia se si considera che Conte, è anche colui che ha portato la Juve al successo in campionato sei anni dopo l'altro scandalo che resterà nella storia del calcio italiano: Calciopoli, dove la "vecchia signora", ne uscì con una retrocessione per illecito sportivo "ideato" dall'ex dg della società Luciano Moggi. In realtà, come oggi, anche sei anni fa, si dovettero emettere delle sentenze in breve tempo e, indicare Moggi come assoluto colpevole e creatore della "cupola", risultò essere un modo valido e rapido per fare meno morti possibile e archiviare tutto. La Juve pagò per tutti e pesantemente per fatti che si rivelarono poco chiari e non sufficienti per giustificare una simile batosta.
Tornando ai giorni nostri, ci si chiede su cosa si basi il deferimento di mister Conte. Tutto è iniziato dalle "confessioni" del super pentito Filippo Carobbio che al tempo, era un giocatore del Siena. Secondo le sue deposizioni, Conte era a conoscenza di due partite combinate: Novara- Siena e Albinoleffe - Siena. Conte, avrebbe inoltre detto davanti a tutta la squadra, durante una riunione tecnica il giorno prima della partita col Novara che era già tutto deciso per il pareggio con gli avversari. Questa deposizione, che ha fatto il giro dei giornali per settimane, ha sollevato un polverone incredibile che ha fatto subito tornare la nostra mente a sei anni fa ma, c'è qualcosa che non torna. Come mai è stato deferito solo lo staff tecnico, e qualche giocatore se come detto dallo stesso Carobbio, alla riunione tecnica era presente tutta la squadra? Al Siena, alle riunioni tecniche, si presentavano solo i tecnici e Carobbio? Perchè non è stata deferita tutta la squadra? Ma di che stiamo parlando?
Conte, si è dichiarato estraneo ai fatti con valide argomentazioni secondo quanto dichiarato dai suoi avvocati e dai giornali stessi e tutto il Siena (giocatori compresi) ha escluso l'allenatore da ogni responsabilità. A quanto pare non è servito. Palazzi ha ritenuto il solo Carobbio credibile mettendo in discussione il metodo di giudizio stesso e la credibilità di questo processo che sta assumendo sempre più le sembianze di una pagliacciata. Ma cosa deve fare un accusato per far cadere ogni accusa? Basta fare un nome a caso per godere di una riduzione di pena per aver collaborato? Sembra la strategia di Carobbio.
In queste situazioni, è quasi impossibile trovare i veri colpevoli, soprattutto se lo si deve fare in qualche mese.  Chi scommette lo sa e gioca sul fatto che può risultare pulito se nessuno parla o colpevolizza altri che sono del tutto estranei agli illeciti. Tanto, è praticamente impossibile discolparsi. Si pensa davvero che deferendo e squalificando un centinaio di giocatori, o deferendo e squalificando personaggi importanti come lo stesso Conte, si riuscirà a sconfiggere la disonestà in questo sport? Non credo proprio.
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Serie A, la Juventus è Campione d’Italia 2011-2012. È lo scudetto numero 28.

lunedì 7 maggio 2012 0 commenti

di Claudio Santovito
BARI - La Juve ce l’ha fatta: ha conquistato, grazie al 37esimo risultato utile consecutivo, il suo scudetto numero 28 contro il Cagliari sul neutro di Trieste, con una giornata d’anticipo. Il Milan esce sconfitto e ridimensionato dal derby contro l’Inter.
La squadra di Conte va subito in vantaggio con un gol di Vucinic in sospetto fuorigioco; nel secondo tempo, dopo un bel tiro di Pinilla a lato di pochissimo, ci pensa Canini con un incredibile svarione a battere Agazzi e a regalare partita e scudetto ai bianconeri.

Al Meazza show dell’Inter: Milito porta in vantaggio i nerazzurri con un tocco sotto misura sugli sviluppi di una punizione. Il guardalinee non vede un colpo di testa di Cambiasso che Abbiati respinge oltre la linea. Sul finire del primo tempo Julio Cesar in uscita bassa prende il pallone, ma l’arbitro vede un inesistente fallo su Boateng e concede il rigore che Ibrahimovic trasforma. Ad inizio ripresa è ancora lo svedese, con una bella azione individuale, a portare avanti il Milan. Ma l’Inter, ancora in corsa per il terzo posto che garantirebbe i preliminari di Champions, ci prova prima con Sneider (bordata da quaranta metri che centra la traversa), si vede negare un rigore solare su Samuel prima dei due concessi e realizzati ancora dal Principe (falli di Abate e Nesta). Nel finale l’eurogol di Maicon sancisce la resa dei rossoneri.

Negli anticipi di sabato il Lecce, nonostante la solita prestazione generosa, perde in casa con la Fiorentina (gol di Cerci), sprofondando quasi matematicamente in serie B; la Roma non va oltre il 2 a 2 in casa contro il Catania: Totti fallisce un rigore, ma si fa perdonare nella ripresa con un gran sinistro che batte Carrizo. Il Catania non si perde d’animo e pareggia con un rigore trasformato da Lodi e va addirittura avanti con un bel sinistro di Marchese, prima del definitivo pareggio firmato ancora da Totti.

Lazio corsara a Bergamo con reti di Kozak e Cana, l’Atalanta recrimina per un rigore non concesso a Denis; con il medesimo risultato il Parma batte il Siena, grazie a un meraviglioso gol di Giovinco e al raddoppio di Floccari. Gli emiliani sono alla sesta vittoria consecutiva.

L’Udinese si sbarazza del Genoa con una punizione di Di Natale e con il gol di Floro Flores; nei genoani, a cui manca un punto per salvarsi, rosso per Kucka e Palacio. A Bologna i padroni di casa superano 2 a 0 un Napoli sfortunato (legni di Cannavaro e Cavani) grazie alle prodezze di Diamanti e Rubin. Un fallo di Zuniga innesca una rissa nel finale. Il Novara supera 3 a 0 un Cesena ormai in disarmo, grazie alla tripletta di Rigoni (due gol su rigore).

Si porta il pallone a casa anche Fabrizio Miccoli, mattatore nel 4 a 4 tra Palermo e Chievo: siciliani avanti con due gol del numero dieci, il primo su rigore. Pellissier su rigore e Uribe riportano la situazione in parità. Dopo una traversa di Miccoli, Luciano e ancora Pellissier allungano, ma una splendida semirovesciata di Miccoli e il gol di Silvestre siglano il definitivo 4 a 4.




Cassano ritrovato. Milan batte Siena 1-4

lunedì 30 aprile 2012 0 commenti

di Domenico Palumbo
SIENA- Ancora tre punti separano dalla vetta un Milan vincente per 1-4 a Siena. Sì, perché se da un lato il risultato può far capire ad una partita dominata dai rossoneri, dall’altro i punti di distacco dalla Juve fanno capire come i rossoneri sono riusciti a volatizzare i 4 punti di vantaggio.
Infatti, il punteggio della partita in terra toscana è frutto di due episodi che hanno caratterizzato indelebilmente il match. Il primo accade al 26’, quando per la prima volta da qualche mese Ibrahimovic (Voto: 6,5) fa uno scatto e mette al centro un pallone innocuo che Brkic (Voto: 4) regala con una papera a Cassano (Voto: 7) che da solo mette in porta agevolmente; la seconda è un tiro di Ibrahimovic che s’insacca in porta dopo ben tre minuti portando lo svedese a quota 25 gol. Chiaro pensare ad una partita perfetta del Milan, ma non è così perchè prima dell’uno-due i rossoneri erano lo stesso pianto greco visto nelle ultime giornate: fuori, finalmente, Robinho ed Emanuelson, il Milan è abulia allo stato puro e non riesce a costruire un gioco sensato con molta della colpa di Ibrahimovic, troppo statico fino al momento del gol.
Detto questo dopo il 2-0 il Milan si rilassa, raggiunge l’intervallo senza troppi patemi e la partita sembra chiusa. Sembra, infatti, perché nel secondo tempo esce il Siena e alla lunga riesce a segnare al 38’ con Bogdani (Voto: 6,5): 1-2 e il Milan trema. Ma per i rossoneri oggi gira tutto per il verso giusto ed al 45’ Nocerino (Voto: 7,5) sigla il suo decimo gol in campionato con un’azione bellissima: si scarta mezza difesa del Siena e insacca il portiere. Partita chiusa, morale rialzato. C’è il tempo di far segnare il gol numero 26 ad Ibra grazie all’ennesimo assist di Cassano che confezione una grandissima partita, anche se non giocata a ritmi altissimi. Il Milan vince con un risultato convincente, ma lo scudetto pare andato anche perché la Juve non sbaglia un colpo e non sembra poterlo sbagliare.
Elogio finale per Cassano: solo qualche mese fa non avremmo neanche pensato ad una prestazione simile. Un grande campione.















Responsabile dei Servizi Sportivi: Mario Schena
 
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