Europei Under 21 e Confederation Cup, trionfo Germania
Germania “Uber alles” sopra tutto e tutti. Lo squadrone tedesco non ha mai cali di tensione e di rendimento. Se si scorrono gli Almanacchi e le storie delle grandi competizioni internazionali, dai campionati Europei, ai Mondiali finendo alla Confederation Cup i teutonici sono sempre arrivati fino in fondo e molte volte hanno alzato la Coppa.
Il Numero 10, il numero magico, sinonimo di classe estro e irriverente fantyasia. In Italia lo ha incarnato con grande signorilità Gianni Rivera che però non c'è da un pezzo, Maradona pure.
Quest’anno è stato inaugurato lo staio “Filadelfia” distrutto e ricostruito quello che è stato il teatro delle gesta di una squadra indimenticabile: Il Grande Torino.
Champions, dal 2018 è Superlega con Quattro italiane, nuovo format e nuovi orari
Dalla Champions League alla Superchampions. Il prossimo torneo sarà l’ultimo con il vecchio format. Una riforma pretesa dai grandi club. Troppo ampia la forbice tra le forti e le piccole, troppi i gruppi decisi prima di cominciare.
MILANO- Non bisognava sbancare San Siro per capirlo, semmai la "Scala del calcio", per la sua fama storica, può conferire trionfi e riconoscimenti. Il calcio espresso dalla Fiorentina di Montella merita questo palcoscenico ed è un vero peccato che per questa stagione abbia terminato di esibirsi, laddove, quando primeggiano le tinte rossonere, di bel calcio se ne vede ben poco. Dipende dai punti di vista, certo, ma non si può non affermare democraticamente che la Fiorentina di Vincenzo Montella, alla dodicesima giornata di campionato, rappresenti la cosa più riuscita del campionato italiano. La risposta genuina alla crisi che cuce i portafogli dei presidenti: un allenatore giovane, ma con un background solido, tanti giocatori determinati con la voglia di affermarsi o di rimettersi in gioco. Se ci sono questi due, tre fattori, ne seguirà anche un quarto: la pazienza dei tifosi che vedono serietà nel progetto.
Ecco perché l'1-3 fa ancora più effetto. La Fiorentina è tutto ciò che il Milan non è, ma che tanto vorrebbe essere: un gruppo messo su in mezza estate coeso e soprattutto non fisso e fermo nella sua staticità. Ogni pedina risulta essere interscambiabile da dimenticarsi che Jovetic non ha preso parte al trionfo viola.
Sarà che le stagioni calcistiche si susseguono tra alti e bassi altalenanti, sarà che l'anno passato la viola era sull'orlo fallimentare, mentre il Milan provava a bissare lo scudetto della passata stagione, sarà, ma per motivi differenti sono entrambe partite da zero, volente o nolente andava messa una linea rossa sulla stagione passata.
Il tasto reset sembra, però, aver formattato la memoria rossonera: da come si sta sul campo, da come si difende a come si attacca, passando attraverso lo schema da utilizzare, a tal punto che Mexes, difensore (stando ai suoi precedenti), si dimentichi come fronteggiare Borja Valero sul goal del 0-2, salvo poi reinventarsi elegante attaccante, che con un tacco al volo, colpisce il palo sul quale si avventa Pazzini per l'illusorio goal della speranza. E anche Allegri sembra aver perso lucidità e la certezza di essere seguito: mettere tante punte senza raziocinio è un eccesso inutile, è fuffa. E' il gesto più prossimo allo sbaraglio totale, fatto con la stessa intelligenza di certi semafori cittadini.
Teniamoci, invece, stretti la Fiorentina che nel disorientamento calcistico italiano può rappresentare una linea guida: oltre alle caratteristiche sopra enunciate, aggiungeteci pure che esprime il miglior calcio soprattutto mantenendo ermetica la difesa con soli 9 goal subiti (solo 2 in casa). Si può essere spettacolari e (con)vincenti senza i pirotecnici 5-4 (qualcuno ha pensato a Zeman?), tanto che, guardandola sul prato milanese di San Siro, vien voglia di cantare "o mia bela Fiorentina, che te brillet de luntan..."
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di Giovanni Sgobba BELGRADO- Cosa non si fa per amore....verso la propria squadra?! Dragan Sibalic, serbo e tifoso del Partizan, ha deciso di supportare la sua squadra in trasferta in maniera alquanto singolare. E' partito, infatti, in bicicletta da Belgrado direzione Milano, dove spera di arrivare il 24 ottobre, alla vigilia dell'incontro di Europa League fra Inter e Partizan, valido del il terzo turno del gruppo H. 1.150 km, pedalare passando attraverso l'Ungheria e la Slovenia, in nove giorni, in tempo per vedere l'allenamento dei giocatori del Partizan sul manto verde di San Siro.
''Volevo fare qualcosa di originale per sostenere la mia squadra contro l'Inter. Sono tifoso del Partizan da quand'ero bambino, e voglio ringraziare la direttrice marketing della società Snezana Filipovic e la compagnia Adidas, che mi hanno aiutato nella realizzazione di quest'idea'', ha detto Dragan, che lavora a un Parking Service a Kraljevo, citta' della Serbia centrale a sud di Belgrado.
Quando il tifo non conosce confini...
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di Giovanni Sgobba MILANO- Riviviamo assieme alcune delle più emozionanti sfide tra Milan ed Inter che hanno caratterizzato l'ultimo decennio. 10 anni di grandi sfide, tra il Milan di Ancelotti, i derby di Champions, la rinascita dell'Inter con Mancini, e l'era di dominio con Mourinho fino ad arrivare alle ultime stracittadine. San Siro il teatro, moltissimi gli attori: Shevchenko, Crespo, Inzaghi, Milito, Cambiasso, Adriano, Dida, Ibrahimovic, Stankovic, Zanetti, Ronaldo, Kakà...chi sarà il prossimo protagonista?
-13 Maggio 2003. Inter- Milan 1-1 Champios League [Ritorno Semifinale] Marcatori: 46' pt Shevchenko, 38' st Martins Inter: Toldo; Cordoba, Materazzi, Cannavaro; J. Zanetti, Di Biagio (1' st Dalmat), C. Zanetti, Emre, Conceiçao; Recoba (1' st Martins), Crespo (26' st Kallon). Allenatore: Cuper
Milan: Abbiati; Costacurta, Nesta, Maldini, Kaladze; Gattuso, Pirlo (44 ' st Brocchi), Seedorf; Rui Costa (19' st Ambrosini); Shevchenko, Inzaghi (35' st Serginho). Allenatore: Ancelotti
-21 Febbraio 2004. Milan - Inter 3-2 Serie A Marcatori: al 15' pt Stankovic (I), al 40' pt C. Zanetti (I); all'11' st Tomasson (M), al 12' st Kakà (M), al 40' st Seedorf (M)
MIilan: Dida; Cafu (dal 25' st Pancaro), Nesta (dal 29' st Laursen), Costacurta, Kaladze; Gattuso, Pirlo, Seedorf; Kakà, Rui Costa (dal 1' st Tomasson); Shevchenko
Allenatore: Ancelotti
Inter: Toldo; Helveg, Adani, Cordoba; J. Zanetti, C. Zanetti, Farinos, Kily Gonzalez (dal 43' st Recoba); Stankovic (dal 25' st Karagounis); Vieri (dal 30' st Cruz), Adriano
Allenatore: Zaccheroni
-6 Aprile 2005. Milan - Inter 2-0 Champions League [Andata Quarti] Marcatori: 46' Stam (M), 76' Shevchenko (M)
-11 Dicembre 2005. Inter - Milan 3-2 Serie A Marcatori: 24' Adriano (I), 39' Shevchenko (M), 61' Martins (I), 85' Stam (M), 93' Adriano (I)
-28 Ottobre 2006. Milan - Inter 3-4 Serie A Marcatori: 17' Crespo (I), 22' Stankovic (I), 50' Ibrahimović (I), 53' Seedorf (M), 72' Materazzi (I), 79' Gilardino (M), 94' Kaká (M)
Milan: 1 Dida; 2 Cafu, 13 Nesta, 4 Kaladze, 18 Jankulovski (1' st 3 Maldini); 8 Gattuso, 21 Pirlo, 10 Seedorf, 23 Ambrosini (1' st 7 Oliveira); 9 Inzaghi (1' st 11 Gilardino), 22 Kakà Allenatore: Carlo Ancelotti
Inter: 12 Julio Cesar; 13 Maicon, 2 Cordoba, 23 Materazzi, 11 Grosso (16' st 16 Burdisso); 5 Stankovic, 14 Vieira, 15 Dacourt (16' st 7 Figo), 4 Zanetti; 8 Ibrahimovic (38' st 25 Samuel), 18 Crespo Allenatore: Roberto Mancini
-11 Marzo 2007. Inter - Milan 2-1 Serie A
Marcatori: 40' Ronaldo (M), 56' Cruz (I), 76' Ibrahimović (I)
di Giovanni Sgobba MILANO- Finalmente il Milan vince la sua prima partita in casa (ironia della sorte senza Allegri in panchina), con una prestazione ancora non convincente, ma agguanta 3 punti che si spera possano dar morale a tutto l'ambiente. Il 2-0 con cui i rossoneri superano un Cagliari troppo sprecone, è destinato a fare la sua piccola storia all'interno di questa stagione travagliata: oltre ad aver conquistato il primo successo tra le mure amiche, i rossononeri vedono per la prima volta inviolata la propria porta per 90'.
Il risultato finale porta la firma di El Sharaawy, 3 goal consecutivi e soprattutto una dimostrazione di crescita per il numero 92, sgridato e fischiato ad inizio stagione. L'ex Padova ha ridato energia e luce ad una squadra che ha ancora troppe amnesie e che si concede troppi momenti di buio.
Anche ieri il Milan ha faticato nonostante fosse passato subito in vantaggio al 15' grazie alla rete dell'italo-egiziano servito da Montolivo (unica giocata degna di nota dell'ex viola). I reparti sono ancora sfilacciati, ma del resto, Allegri non ha ancora dato un'identità stabile alla squadra, costretto a cambiare spesso modulo e soprattutto giocatori. Nella serata di ieri, infatti, De Sciglio è stato schierato terzino sinistro e soprattutto il centrocampo ha visto la presenza contemporanea di Montolivo, De Jong e di Traorè che era già finito nel dimenticatoio. I tre non hanno retto il colpo nei confronti del centrocampo sardo: limitandosi nei loro compiti scolastici, non sono stati in grado di portare su la squadra, lasciando ai rossoblu la passerella di San Siro.
E dagli spalti, i pochi tifosi, l'hanno percepito: minuto dopo minuto, la squadra di Ficcadenti accetta l'invito del Milan e si fa bello sfiorando con Ibarbo più volte il goal del pareggio.
Nella ripresa ad aumentare sono i fischi dei tifosi che vedono i rossoneri in palese difficoltà e non in grado di uscire dalla propria metà campo; poi, quando il pareggio sembrava essere prossimo, arriva l'espulsione di Conti per doppia ammonizione che, di fatto, taglia le gambe agli ospiti. Il 2-0, allora, diventa una logica conseguenza: goal fotocopia al primo con Ambrosini che veste i panni di Montolivo e con El Sharaawy che ripropone lo stesso movimento davanti all'area di rigore e tiro che trafigge Agazzi.
Qualcosa, dunque, si è mosso. E' troppo presto per vedere sorrisi e sentir applausi, ma di certo, almeno fino alla prossima sfida di campionato, Allegri potrà dormire sonni tranquilli.
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