Europei Under 21 e Confederation Cup, trionfo Germania
Germania “Uber alles” sopra tutto e tutti. Lo squadrone tedesco non ha mai cali di tensione e di rendimento. Se si scorrono gli Almanacchi e le storie delle grandi competizioni internazionali, dai campionati Europei, ai Mondiali finendo alla Confederation Cup i teutonici sono sempre arrivati fino in fondo e molte volte hanno alzato la Coppa.
Il Numero 10, il numero magico, sinonimo di classe estro e irriverente fantyasia. In Italia lo ha incarnato con grande signorilità Gianni Rivera che però non c'è da un pezzo, Maradona pure.
Quest’anno è stato inaugurato lo staio “Filadelfia” distrutto e ricostruito quello che è stato il teatro delle gesta di una squadra indimenticabile: Il Grande Torino.
Champions, dal 2018 è Superlega con Quattro italiane, nuovo format e nuovi orari
Dalla Champions League alla Superchampions. Il prossimo torneo sarà l’ultimo con il vecchio format. Una riforma pretesa dai grandi club. Troppo ampia la forbice tra le forti e le piccole, troppi i gruppi decisi prima di cominciare.
di Giovanni Sgobba BARI - Riviviamo assieme alcune delle più emozionanti sfide tra Juventus ed Inter che hanno caratterizzato l'ultimo decennio. 10 anni di grandi sfide, tra la Juve di Lippi, quella di Capello, in mezzo la rinascita dell'Inter con Mancini, e l'era di dominio con Mourinho fino ad arrivare alle ultime sentite partite. Tante polemiche, veleni, dossier arbitrali e lo scandalo di Calciopoli, ma è sul campo che brillano le stelle: Cruz, Zanetti, Cambiasso, Ibrahimovic, Del Piero, Trezeguet, Camoranesi, Adriano, Toldo, Buffon, Nedved, Figo, Martins...chi sarà il prossimo protagonista?
JUVENTUS-INTER 1-1. 04 novembre 2007, Comunale di Torino
Marcatori 41’ pt Cruz, 33’ st Camoranesi
JUVENTUS:
Buffon; Grygera (33’ st Zebina), Legrottaglie, Chiellini, Molinaro; Palladino, Nocerino, Cristiano Zanetti, Nedved (16’ st Iaquinta); Del Piero (25’ st Camoranesi), Trezeguet.
Julio Cesar; Maicon (40' st Dacourt), Cordoba, Samuel, Chivu; Figo (17’ st Burdisso), Javier Zanetti, Cambiasso, Cesar; Ibrahimovic, Cruz (20’ st Suazo).
Panchina: Orlandoni, Maxwell, Solari, Crespo.
All. Mancini.
INTER-JUVENTUS 1-2. 22 marzo 2008, San Siro
Marcatori: Camoranesi (J) al 4', Trezeguet (J) al 18', Maniche (I) al 38' s.t.
JUVENTUS - INTER 2-1. 05 dicembre 2009, Comunale di Torino
Marcatori: Melo, Eto’o, Marchisio
JUVENTUS:
Buffon, Caceres, Cannavaro, Chiellini, Grosso, Sissoko, Felipe Melo, Marchisio (35′ st Poulsen), Diego (45′ st Grygera), Amauri, Del Piero (25′ st Camoranesi).
Julio Cesar, Zanetti, Lucio, Samuel (44′ st Materazzi), Chivu, Muntari (14′ st Balotelli), Cambiasso (33′ st Mancini), Motta, Stankovic, Eto’o, Milito.
di Giovanni Sgobba MILANO- Quando Samuel ha sbloccato la partita al terzo minuto di gioco e quando, qualche istante dopo, Milito ha sciupato rovinosamente la palla del 0-2, il pensiero è stato: "qua finisce in goleada".
Del resto in una stagione dove tutto gira storto e le beffe sembrano ordinarie, anche l'Inter avrebbe potuto, a distanza di un decennio, riprendersi la rivincita per quel 6-0 tennistico che in molti ancora ricordano. Perché dico questo? Quella partita fu sbloccata proprio al terzo minuto da Comandini e, ieri, la disorganizzazione del Milan nei primi 5-6' per certi versi ha ricordato molto quella dell'Inter di Tardelli di quella nefasta sera di maggio. Ma a mente lucida i fantasmi sono stati presto scacciati: Milito non è stato letale quanto Shevchenko, l'Inter di ieri non voleva dominare il match come quel Milan di Cesare Maldini e soprattutto, per quanto in difficoltà possa essere questo Milan, non è (al momento) ridotto in macerie e spaesato come quella formazione neroazzurra, demoralizzata per una stagione fallimentare.
Dopo dieci minuti burrascosi, in effetti, la partita ha cambiato profilo evidenziando la carente qualità di idee (di tecnici ed giocatori) di entrambe le formazioni. E se viene annullata, l'unica giocata pazzesca in una gara insufficiente, ovvero la rete di Montolivo, allora non era destino vedere un po' di spettacolo.
L'Inter, quella che vorrebbe puntare allo scudetto, dopo nemmeno un quarto d'ora di gara, ha alzato barricate per difendere un (UNO) preziosissimo goal e di fatto consegnando ai rossoneri, le chiavi del gioco, con l'intento di ripartire e di far male in contropiede. Contano i tre punti, certamente, chi vince ha sempre ragione, verissimo, ma arroccarsi fin dal primo tempo (l'espulsione di Nagatomo ha semmai enfatizzato questa scelta, più che motivarla), chiudersi a riccio e soffrire oltre al dovuto solo perché si ha paura di mettere il muso al di là del centrocampo è roba da masochisti, ma tant'è che l'andamento delle partite della squadra di Stramaccioni sta evidenziando un comune denominatore: far giocare gli altri, aspettare l'errore avversario per attaccare. Sagacia e furbizia tattica o mancanza di idee?Dopo la partita contro la Fiorentina e questo derby, aspettiamo il terzo indizio per smascherare i reali intenti di Stramaccioni.
E il Milan? Di sicuro non se la passa meglio, anzi, se avesse potuto, avrebbe volentieri lasciato il pallino del gioco ai cugini. L'evoluzione del match ha messo il Milan ed Allegri dinanzi ad un serio problema, ovvero, l'incapacità di saper e voler offendere. L'atarassia più estrema: De Jong si lava le mani da qualsiasi responsabilità di regia, Abate, entrato nella ripresa quando l'Inter era in 10, e quindi teoricamente fresco, si è limitato a girare la palla all'indietro, El Sharaawy non ha superato un avversario, Boateng si schiacciava troppo in area vanificando la sua qualità nel dribblare l'uomo in progressione.
Troppo, davvero troppo poco per una squadra che annaspa nella parte di destra della classifica e che in superiorità numerica, non ha saputo sfondare la difesa avversaria. E' mancata la rabbia agonistica, pensare di poter riacciuffare la partita: crossare sempre dalla sinistra è stata l'unica idea espressa in 90'. Tanti limiti in una squadra dove Emanuelson, Bojan e Montolivo hanno provato a metterci impegno, tentando qualche dribbling, qualche conclusione, ma di fatto sono stati annullati dall'inconsistenza degli altri. Soprattutto l'ex centrocampista viola, criticato la settimana scorsa per l'ingenuità di Parma, non ha sofferto pressioni e ha portato avanti la croce, non temendo figuracce e provando più e più volte il tiro da lontano.
A chi è sembrato che il Milan stesse giocando in superiorità numerica? Attualmente la formazione di Allegri, nel suo andamento altalenante, più che ad un Ulisse che si spinge al di là dei propri limiti, assomiglia ad una Penelope che fa e disfa costantemente la tela: progressi a Parma ed a San Pietroburgo, vanificati in una sola, scialba, serata.
Insomma, paradossi e contraddizioni di un derby insufficiente, lento (non ce ne voglia Cambiasso, ma se è stato il migliore a centrocampo, pur non essendo più quello di una volta, qualcosa vorrà dire) ed anomalo. Anomalo anche tra gli spalti, dove, a causa dello scambio Cassano - Pazzini, si sono visti stessi striscioni, ma in curve invertite, rispetto alla passata stagione ("Interista diventi pazzo" suona come un dejà vù) e dove in sostanza 3/4 del pubblico ha ben pensato di fischiare (lecito) ed insultare, anche con striscioni offensivi, (gesti da condannare) l'ex Cassano, piuttosto che incoraggiare i loro beniamini, spronarli nel dare qualcosa di più. E' comprensibile l'amarezza più profonda per una stagione travagliata, ma ad ottobre già iniziato, recriminare qualcosa che ormai è passato, perde qualsiasi senso logico. Anche perché c'è un presente che più che rosso, tende al nero...
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di Giovanni Sgobba MILANO- Riviviamo assieme alcune delle più emozionanti sfide tra Milan ed Inter che hanno caratterizzato l'ultimo decennio. 10 anni di grandi sfide, tra il Milan di Ancelotti, i derby di Champions, la rinascita dell'Inter con Mancini, e l'era di dominio con Mourinho fino ad arrivare alle ultime stracittadine. San Siro il teatro, moltissimi gli attori: Shevchenko, Crespo, Inzaghi, Milito, Cambiasso, Adriano, Dida, Ibrahimovic, Stankovic, Zanetti, Ronaldo, Kakà...chi sarà il prossimo protagonista?
-28 Settembre 2008. Milan - Inter 1-0 Serie A Marcatori: 36' Ronaldinho
Milan: Abbiati; Zambrotta, Maldini, Kaladze, Jankulovski; Gattuso (Bonera dal 43' s.t.), Seedorf, Ambrosini; Kakà, Ronaldinho (Shevchenko dal 39' s.t.); Pato (Flamini dal 28' st)
Allenatore: Ancelotti
Inter: Julio Cesar; Maicon, Burdisso, Materazzi (Cruz dal 14' s. t.), Chivu; Vieira (Stankovic dal 35' s.t.), Cambiasso, Zanetti; Mancini (Adriano dal 14' st), Ibrahimovic, Quaresma.
Allenatore: Mourinho.
-29 Agosto 2009. Milan - Inter 0-4 Serie A Marcatori: 29' Thiago Motta, 36' Milito rig., 46' Maicon, 22' st Stankovic
Marcatori: 1' e 17' st Pato (M), 45' st Cassano (M, rig.)
Milan: Abbiati; Abate, Nesta, T. Silva, Zambrotta; Gattuso (6' st Flamini), Seedorf, van Bommel; Boateng, Pato (38' st Emanuelson), Robinho (35' st Cassano)
Allenatore: Allegri
Inter: Julio Cesar; Maicon, Ranocchia, Chivu, J. Zanetti; T. Motta, Cambiasso (25' st Stankovic); Pandev (10' st Cordoba), Sneijder, Eto'o; Pazzini (18' st Milito).
Allenatore: Leonardo
-6 Agosto 2011. Milan - Inter 2-1 Supercoppa Italiana
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