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Ogni generazione ha il suo mito. [VIDEO con gli 86 goal di Messi]

lunedì 10 dicembre 2012 0 commenti


di Giovanni Sgobba
BARCELLONA - Infondo un po' tutti ne erano consapevoli: il record di 85 goal realizzato da Gerd Müller era prossimo ad essere frantumato. In cuor suo lo sapeva anche lo stesso ex attaccante tedesco che quello score di reti segnate in un anno solare, dopo ben 40 anni, era prossimo al "pensionamento".
Ma Müller non si senta detronizzato: l'ex attaccante del Bayern e della nazionale tedesca ha rappresentato e rappresenterà sempre quel prototipo d'attaccante d'aria di rigore, esteticamente poco appariscente, non dotato di un tiro indimenticabile, ma dannatamente efficace quando si trattava di buttare la palla dentro. Aveva l'abilità di leggere in anticipo le azioni di gioco e dove sarebbe finito il pallone, qualità rara e preziosa. Non stiamo qui a mettere a confronto due storie calcistiche separate da 40 anni di evoluzione, impossibile stilare una graduatoria oggettiva perché il Tempo, come diceva Montanelli, sfocando i ricordi e le storie, ha la capacità di renderli romantici e belli oltremisura.
Ogni generazione ha il suo mito, nel quale riconosce un pezzo della sua vita, da proteggere gelosamente rispetto alle generazioni precedenti o successive: molto probabilmente, chissà, noi stessi che oggi celebriamo Messi storceremo il naso quando qualcun'altro nel prossimo futuro (non immediato c'è da scommetterci) supererà l'argentino, magari sottolineando come le difese non siano così irresistibili come un tempo. 
Parafrasando De Gregori, solo la Storia darà torto o darà ragione: limitiamoci, pertanto, nel riconosce il talento di un 25enne, ed è bene sempre ricordarlo, che ha stravolto il calcio moderno a suon di goal e di giocate magiche, accostato ai grandi del passato, e che il Tempo e la Storia lo innalzeranno nell'Olimpo degli dei del rettangolo verde. In compagnia Gerd Müller, ovviamente.







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Dalla barella ad una forte contusione? Tutti alla ricerca del record...tranne Messi

giovedì 6 dicembre 2012 0 commenti

di Giovanni Sgobba
BARCELLONA - Sul tema che lega Messi al record di Gerd Muller si stanno scrivendo fiumi d'inchiostro e se ne parla così tanto che il rischio è che possa diventare quasi un'anatema. La storia del gatto nero che cammina sul prato verde del Camp Nou è solamente l'ultima trovata attorno ad un evento osannato, ma che di fatto non si è ancora concretizzato. Certo, ieri si è temuto il peggio, quando al minuto 86', Messi è uscito in barella a causa di uno scontro di gioco con il portiere del Benfica, e in molti pensavano fosse ormai frantumato il sogno dell'argentino di raggiungere e superare Gerd Muller nella classifica di goal realizzati in un anno solare.

In realtà gli accertamenti a cui e' stato sottoposto nella notte hanno confermato che il numero 10 del Barça soffre di una contusione ossea alla parte esterna del ginocchio sinistro. Quindi solo una forte botta e niente più? L'impressione è che tutto l'ambiente attorno al giocatore (dai media, fino allo stesso club che ha mandato in campo l'argentino in una partita pressoché inutile) stia spingendo oltre misura questa storia con l'insidia dell'effetto boomerang pronta a smorzare toni già celebrativi. 
Cosa succederà se Messi dovesse superare l'attesissimo record? Si interromperebbe la partita come quando Pelè realizzò il goal numero mille e venne portato in trionfo? 
L'unico che sembra essere indifferente paradossalmente è proprio Messi che in campo continua a giocare con la squadra e per la squadra senza intestardirsi in azioni personali. La riprova che il piccolo talento argentino è più forte di tutto questo.
 




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[VIDEO] Fifa Puskas Award: quale sarà il goal dell'anno?A voi la scelta...

giovedì 15 novembre 2012 0 commenti

Il premio FIFA Puskas
di Giovanni Sgobba
ZURIGO- Era tanto attesa e finalmente è stata diramata: la lista dei 10 goal più spettacolari dell'anno solare 2012. Giunto alla quarta edizione il Fifa Puskas Award è il riconoscimento che premia la fantasia e la bellezza di una rete senza soffermarsi troppo sul nome illustre. Quest'anno infatti oltre ai "soliti" Messi, Neymar e Falcao, figurano giocatori semisconosciuti tra i quali anche una donna.

Questa la lista dei candidati in ordine alfabetico:

Agyemang Badu (Ghana-Guinea)
Hatem Ben Arfa (Newcastle-Blackburn)
Radamel Falcao (America Cali-Atletico Madrid) 
Eric Hassli (Vancouver Whitecaps-Toronto)
Olivia Jimenez (Messico-Svizzera)
Gaston Mealla (Nacional Potosi-The Strongest) 
Lionel Messi (Argentina-Brasile)
Neymar (Santos-Internacional) 
Moussa Sow (Fenerbahçe-Galatasaray)
Miroslav Stoch (Fenerbahçe-Genclerbirligi)

Le votazioni saranno aperte fino al 29 novembre (è possibile votare sul sito della Fifa), mentre il premio sarà assegnato il 7 gennaio a Zurigo. 
Dopo Cristiano Ronaldo, Hamit Altintop e Neymar, chi sarà il quarto?
Questo video vi può schiarire le idee...






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Messi e Maradona insieme! - Video

sabato 27 ottobre 2012 0 commenti

di Redazione
I migliori calciatori argentini di tutti i tempi, si affrontano in un torneo di calcio-tennis. Leo Messi, fuoriclasse del Barcellona, considerato l'erede indiscusso di Diego Maradona e lo stesso ex numero 10 del Napoli, sfidano l'attaccante del Manchester City Carlitos Tevez e l'ospite Dady Brieva, famoso attore locale. Non è difficile capire a favore di chi andrà il match. Gli scambi tra Maradona e Messi, sono tutti da gustare.




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Clasico e Derby: trova la differenza!

lunedì 8 ottobre 2012 0 commenti


Di Massimo Lancianese 
BARCELLONA - Chiunque abbia visto il derby di ieri sera avrà notato l'abissale differenza tra la partita di ieri e alcuni derby che San Siro ha avuto modo di ospitare in passato. La pochezza della stracittadina milanese è stata senz'altro amplificata dalla quasi contemporaneità di una sfida che, al momento, rappresenta il massimo, calcisticamente parlando, sia a livello tecnico che di emozioni: "El Clasico" Barcellona-Real Madrid. Mentre la sfida tra le due spuntate squadre milanesi arrancava tra passaggi sbagliati ed errori grossolani (sia dei giocatori che dell'arbitro), a Barcellona si scriveva un'altra, esaltante pagina della sfida per eccellenza degli ultimi anni. E per di più, la gara del Camp Nou è stata decisa dalle prodezze dei due giocatori attualmente più forti al mondo, Messi e C.Ronaldo, quasi a voler infierire sulla penuria di giocatori tecnici del nostro campionato. Per la cronaca, la sfida si è conclusa due a due, con due reti a testa di CR7 e della pulce. La partita è stata più che godibile, aiutata anche dall'atmosfera stupenda che ormai si respira ogni qual volta queste due squadre si incontrano. E il Derby invece? L'attesa per questa partita non è stata così febbrile, depressa da due squadre incapaci, al momento, di far infiammare gli stadi a suon di giocate sensazionali. D'altronde, la situazione attuale è questa: le big del calcio italiano sono oggettivamente inferiori alle altre squadre europee e a parer mio non solo a livello di giocatori. Le polemiche arbitrali post-derby dimostrano proprio questo: si pensa più a contestare le decisioni dell'arbitro piuttosto che fare mea culpa e lavorare sui limiti tecnico-tattici del nostro calcio. Sarebbe bello vedere un derby, o anche un'altra grande classica del nostro campionato, giocata a viso aperto, col solo scopo di far divertire il pubblico. Inter e Milan al momento non riescono ad offrire più di questo. Dico "riescono" perchè potrebbero fare sicuramente meglio. Purtroppo la necessità di fare punti, o comunque di non perdere, frena le squadre italiane, frena il loro gioco e la loro voglia di attaccare, il tutto a discapito dello spettacolo. A parte la Juventus e in qualche misura Lazio e Fiorentina offrono un gioco brillante e offensivo, per il resto poco e niente. Ed è un peccato, perchè il nostro calcio si merita di meglio. In tutto questo, ieri si è giocata anche Marsiglia - Paris Saint Germain, con Ibrahimovic mattatore con una doppietta, anche se inutile dato il pareggio per 2 a 2. Facile buttarsi giù e pensare che anche in Francia si divertano di più, grazie a grandi giocatori: non penso sia così ma sostengo che lo spettacolo lo fanno una miriade di fattori, non solo i grandi giocatori. Milan e Inter stanno lavorando su bilanci e per assicurare un futuro alle rispettive società: giustissimo, ma non è una scusante ad un gioco lento e deficitario. Speriamo che nel girone di ritorno lo spettacolo sia migliore.
Buon calcio a tutti!



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Calcio internazionale: Liga in tripla cifra tra record e paradossi

mercoledì 23 maggio 2012 0 commenti

di Domenico Palumbo
MADRID-
Il Real conclude la sua stagione in tripla cifra giungendo a quota 100 punti. E’ un risultato inatteso questo per la Liga, visto che nel 2009-10 il Barcellona si era fermato a 99 punti. Ma quest’anno è stata la Liga dei paradossi. Innanzitutto perché Cristiano Ronaldo ha segnato una roba come 46 gol in campionato senza, però, riuscire a vincere il premio di “pichichi” andato invece a Messi con 50 gol. Il portoghese può consolarsi con il fatto di aver segnato un gol a tutte le squadre avversarie nella massima competizione spagnola, record non di poco conto. Un altro paradosso ci riporta alla questione punti: Il Barcellona, pur avendo giocato una stagione più che eccellente totalizzando ben 91 punti (7 in più di una Juventus imbattuta in Italia), si deve arrendere ai madridisti. Una squadra con 91 punti in Serie A sarebbe stata la vincente diverse giornate prima della conclusione.

Per quanto riguarda la zona Champions, oltre a Real e Barça, ottengono il pass anche Valencia e Malaga. Per i primi ormai era scontato fin dal’inizio, con quei due colossi davanti sembra che abbiano una convenzione con la Federazione per prenotarsi il posto di terza in classifica; per i secondi, invece, gli investimenti degli sceicchi hanno finalmente dato i loro frutti, partecipando per la prima volta nella loro storia ai preliminari di Champions.

Solo Europa League per i detentori del trofeo dell’Atletico Madrid che porta con se nella competizione la sorpresa del campionato Levante.

Tornando ai paradassi registriamo la retrocessione del Villarreal, orfano per una stagione del pupillo Giuseppe Rossi, vede partire la sua stagione tra i fasti della Champions (era nel girone del Napoli) per poi sprofondare sempre più in basso, come la Samp, fino al baratro della Segunda. Un saluto al “sottomarino giallo” e un augurio di presto ritorno.







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Liga: il mondo sportivo si ferma per il Clasico ed applaude un superbo Real

domenica 22 aprile 2012 0 commenti

La calma espressa da Ronaldo sul goal vittoria
di Giovanni Sgobba
BARCELLONA- Commento: Da oggi la Liga è virtualmente chiusa. Ed anche il termine virtualmente è prossimo a cadere: il Real Madrid sbanca il Camp Nou come nessun'altra squadra ha fatto fin'ora, e si riprende con prepotenza e merito il trono di leader della Liga.
E' la serata dei tanti temi: di Mourinho, solito one-man show che non parla nei giorni di vigilia contro il filoso Guardiola, di Messi contro Cristiano Ronaldo, unici giocatori al mondo in grado di tenersi testa, è la storia di due società, di due mentalità in costante rivalità dai tempi del Franchismo, quando la squadra di Madrid era la squadra del regime.
Da più parti si prova a stilare il vademecum su come battere la corazzata blaugrana: tanto catenaccio, tanta dose di fortuna e sperare in una giornata storta degli avversari. Mourinho, mai banale, straccia questo manualetto, conserva la dose di fortuna (il goal di Khedira al 16esimo, con doppia complicità di Puyol e Victor Valdes, gli ha permesso di impostare la partita come voleva), e si inventa la prestazione perfetta, poco difensiva, spavalda ma con pressing intelligente (marcatura sistematica su Iniesta, Xavi e Messi praticamente imbrigliati, lasciando sempre libero Busquets, quello con i piedi meno "istruiti"). Fin troppo spesso il Barcellona ha goduto di supremazia incondizionata data dai tanti nomi altisonanti, ma per il tecnico portoghese, che mai aveva vinto nei 90 minuti contro il collega e che 18 mesi fa aveva subito uno schiaffo a 5 dita, il secondo anno di gestione di una sua squadra è garanzia di successo. Finalmente i giocatori del Real hanno pensato solo a giocare evitando provocazioni o mezzucci da sottobanco che molte volte gli hanno offuscato la lucidità, dimostrando una superiorità su tutti i fronti. Non è un caso che dopo il pareggio di Sanchez al 70esimo (entrato nel secondo tempo, non senza qualche critica di gestione per Pep), il Real Madrid non si è scomposto e mentre tutti credevano alla remuntada dei padroni di casa, 2 minuti dopo è arrivata la marcatura del giocatore più odiato e criticato, quello che si diceva non incidesse mai in un Clasico, mister 42 goal nella Liga Cristiano Ronaldo. La sua esultanza è destinata ad entrare nella storia di questa rivalità: un gesto di calma indice di superiorità, di chi la sa lunga.
La sfida finisce 1-2, il Real vola a +7, e per la prima volta in stagione, il Barcellona abbandona il suo stadio con una sconfitta, sulla quale peseranno le discutibili scelte del tecnico Guardiola avendo schierato dall'inizio Thiago Alcantara e Tello, due ragazzini dal futuro aureo, ma ancora acerbi per queste lotte.
Queste le parole del tecnico Guardiola a fine partita, che sanno molto di abdicazione: "Voglio fare i complimenti al Real Madrid che ha vinto una gran partita e ha vinto anche il campionato...Dopo il gol che abbiamo preso siamo andati in difficoltà...Ma abbiamo fatto di tutto per provare a vincere la partita. Per noi questa sconfitta non cambia nulla. Io voglio dimenticarmi di questa sconfitta e concentrarmi sulla partita di martedì. Era normale perdere prima o poi, abbiamo giocato così tante volte con il Real Madrid negli ultimi anni ed era da quattro campionati che non perdevamo con loro. Siamo tristi, ma cercheremo di recuperare per ribaltare la sfida con il Chelsea"


Qui il video dell'incontro.







Champions League: andata semifinali. Drogba trascina il Chelsea. Impresa blues contro il Barça

giovedì 19 aprile 2012 0 commenti

L'esultanza di Drogba dopo il goal
di Giovanni Sgobba
BARI- Commento: Questa volta la storia ha deciso di non ripetersi. Ad opporsi è stato il palo, sul quale il tiro di Pedro si è stampato, proprio negli ultimi istanti come quando nel 2009, Iniesta segnò il goal dell1-1 finale che qualificò, tra le polemiche, i blaugrana. Una cosa è certa: quando si gioca contro il Barcellona i numeri a fine partita non hanno senso, o meglio, non ha senso guardarli: 25 tiri verso la porta con 6-7 chiarissime occasioni da goal per gli spagnoli, un solo tiro in porta per i padroni di casa, ma è stato quello che ha deciso la partita. Ha vinto il Chelsea 1-0 con la rete dell'immancabile Drogba, uno dei licenziati della gestione Villas Boas, riscoperto dall'italiano Di Matteo, che da semplice traghettatore, ha portato la sua squadra in finale di FA Cup e si è tolto il lusso di battere, da allenatore, il suo collega Guardiola. Si perché Chelsea e Barcellona si sfidarono la prima volta in Chapions League 12 anni fa, ed allora, i due tecnici erano rivali in campo. Fra sette giorni il ritorno in terra spagnola: il Chelsea è pronto ad alzare sacchi di sabbia e mitragliatori ed a stare in trincea.


Le pagelle dei protagonisti:
Drogba: cosa avrà pensato in panchina Fernando Torres, in eterno ballottaggio con l'ivoriano, dopo la splendida prestazione del suo amico-nemico rivale di reparto? E Villas Boas? Dopo lo splendido goal in semifinale di FA Cup, un altro goal pesantissimo in Champions. Si carica la squadra sulle sue spalle e la trascina in una memorabile impresa. Solo il suo nome dietro la maglia tiene in apprensione i due centrali del Barcellona, corre e torna a difendere tarantolato dalla voglia di vendetta bramata dal 2009. Qualche tuffo di troppo, ma il resto è tutto cuore. Voto: 8.5
Lampard: altro illustre escluso dal portoghese Villas Boas. Altra rivincita. Strappa il pallone a Messi (avvenimento storico) e lancia il contropiede del goal. Solo questo basterebbe per un voto alto in pagella, ma gioca una partita di intenso sacrificio, riprendendosi il ruolo di leader del centrocampo. Voto 7.5
Terry e Cech: Il capitano J.T. a fine partita avrà pensato: "Anche questa volta sono riuscito a fermare Messi". Grintoso, granitico, ma sempre preciso. Vede arrivare le frecce spagnole da tutti i lati, ma lui, come un comandante, sotto la pioggia battente riesce a tenere su il bunker, con le spalle coperte dal portiere Cech, finalmente ritornato ai livelli che gli competono, sempre attento e sempre reattivo. Voto: 7
Messi: le giocate sono sempre le stesse, i pericoli che crea pure. Eppure la sua prestazione di ieri da tutti verrà ricordata con una macchia: la palla rubatagli da Lampard per il goal blues. E' la sua croce: un suo errore (rarissimo) sarà sempre ampliato. Si spegne nel secondo tempo, anche se è sempre l'ultimo a mollare. Voto: 6.5
Sanchez: il talentino ex Udinese è il migliore dei suoi, ma viene sostituito inspiegabilmente per primo. Si smarca e sfugge alle sentinelle inglesi, ma il gli è mancato quel pizzico di sensibilità davanti alla porta. Nel primo tempo una clamorosa traversa, nel secondo, dopo un sontuoso stop, tira troppo a lato. Voto: 7
Fabregas e Busquets: Per Cesc un ritorno a Londra da acerrimo rivale. Lui, ex Arsenal, che ha ammesso di aver tifato Barça anche nel 2009, in campo non ha trovato la sua posizione. Ha girovagato come anima in pena, smistando palloni qua e la, ma entrando poche volte in area, una delle sue qualità. Imbarazzante come nel primo tempo, avrebbe l'occasione di segnare, ma preferisce tentare un tocco morbido di esterno destro. In questi casi occorrerebbe più cattiveria. Stessa partita scialba del suo collega di reparto Busquets. Quest'ultimo ha avuto il coraggio di dar del "cascatore" a Drogba. Della serie..."da che pulpito vien la predica" Voto 5.5

Potete trovare il goal vittoria qui.













Responsabile dei Servizi Sportivi: Mario Schena
 
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