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Premier League- Riassunto 7° giornata

martedì 9 ottobre 2012 0 commenti


Di Massimo Lancianese
Londra - Anche la settima giornata di Premier League è ormai in archivio, con i giocatori dei "tre leoni" già con la testa agli impegni con la nazionale. Non ci sono state grosse sorprese, in quanto tutte le squadre di vertice hanno vinto la propria partita, soffrendo poco o niente. Il Chelsea capolista ha schiantato con un perentorio 4 a 1 un Norwich in piena crisi di gioco e di idee. Mattatore ancora una volta Hazard, autore di un bellissimo goal e di un assist per Ivanovic. Le inseguitrici non sono state da meno: il City ha battuto per 3 a 0 il Sunderland con un goal del solito Aguero, uno di Kolarov (grande periodo di forma per l'ex laziale) e sigillo finale del redivivo Milner; lo United, dal canto suo, era atteso da una prova sulla carta più dura, ovvero la trasferta al St. James Park ospite del Newcastle. La prova dei Magpies è stata, però, deludente e lo United ha vinto facile, nonostante nessun goal da parte della coppia Van Persie-Rooney: ci hanno pensato Evra, Evans e Cleverley (bellissimo goal il suo), tanto basta per mantenere i Red Devils in scia. Vincono anche il Tottenham (2 a 0 ad un'Aston Villa in crisi nera) e l'Arsenal, con i Gunners che hanno sofferto molto per piegare la resistenza del West Ham. Gli Hammers hanno giocato alla loro maniera, molto ordinata e attenta, e solo un goal di Walcott ha permesso agli uomini di Wenger di operare il sorpasso. Il risultato finale è stato di 3 a 1 per l'Arsenal, che mette tre punti in cascina e accoglie il primo goal di Giroud (era ora!).
Per quanto concerne le altre partite, ci sono stati ben tre 2-2 (Wigan-Everton, Southampton-Fulham e Swansea-Reading) che non smuovono molto la classifica, la vittoria del West Bromich Albion contro un QPR in crisi d'identità, e lo 0-0 tra Liverpool e Stoke City ad Anfield. E quest'ultimo risultato, purtroppo, non è più una sorpresa. Adesso ci sarà la pausa per le nazionali, con l'Inghilterra impegnata contro San Marino (12 ottobre) in casa e in trasferta contro la Polonia (16 ottobre).
La Premier tornerà il 20 ottobre con un interessantissimo Tottenham-Chelsea!
Buon calcio a tutti!

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Champions League, seconda giornata: tutti i goal del martedì di coppa

mercoledì 3 ottobre 2012 0 commenti













GIRONE E                   G.           P.ti   
Chelsea                     2              4               Highlights Nordsjælland - Chelsea 0-4
Shakhtar Donetsk     2              4
Juventus                   2               2               Highlights Juventus - Shakhtar Donetsk 1-1
Nordsjælland            2               0

GIRONE F                  G.           P.ti
BATE                     2                6              Highlights BATE - Bayern 3-1
Valencia                  2                3
Bayern                    2                3              Highlights Valencia - LOSC 2-0
LOSC                      2                0

GIRONE G                G.             P.ti
Barcelona               2                 6              Highlights Benfica - Barcelona 0-2
Celtic                     2                 4
Benfica                  2                 1              Highlights Spartak Moskva - Celtic 2-3
Spartak Moskva     2                 0

GIRONE H               G.               P.ti
Man. United           2                   6             Highlights CFR Cluj - Man. United 1-2
CFR Cluj               2                  3
Braga                    2                  3             Highlights Galatasaray - Braga 0-2
Galatasaray           2                  0





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Svincolati: Top players dimenticati

venerdì 28 settembre 2012 0 commenti

di Davide Colonna
BARI - La finestra estiva di calciomercato, si è ormai conclusa dalla fine di Agosto e le società, che hanno ritoccato i loro organici con acquisti e cessioni di ogni genere, sembra si siano dimenticate di giocatori che, per via dell'età (neanche eccessiva), degli infortuni o forse, per qualche antipatia di troppo, sono rimasti senza contratto e ora sono in cerca di una nuova sistemazione per rilanciarsi o per chiudere la carriera nel migliore dei modi.
Gli svincolati sono tanti e alcuni di questi, hanno nomi così importanti da far riflettere. I vari Hargreaves, Ballack, Drenthe, Del Horno, Carew, Riquelme, Zambrotta, C. Zanetti, per citarne alcuni, sono improvvisamente diventati così scarsi da essere abbandonati dal mondo del calcio? Perchè, simili personalità, con un passato, nella maggior parte dei casi, di successo, in prestigiose società come Real Madrid, Manchester United, Juventus, Chelsea, non sono riuscite a trovare un accordo con un qualsiasi club, nonostante un curriculum che neanche giocatori in attività di buon livello, potranno mai possedere? Royston Drenthe, 25 anni, rappresenta il caso più particolare. Non soffre di infortuni e non ha la carta d'identità sbiadita dal tempo. Non ha rinnovato con il Real Madrid e fino allo scorso anno, dopo prestiti all'Hercules e all'Everton, è stato seguito da molte squadre, tra le quali Fiorentina e Juventus. Non avrà un carattere facile (ricorda Cassano e Balotelli in questo) ma, come esterno di centrocampo o difesa, ha qualità tali, da poter essere titolare ovunque ed il suo ingaggio, non è di certo superiore a quello di altri giocatori di dubbio valore che giocano stabilmente. La Juve, gli preferì Elia in quel ruolo e non si rivelò un buon affare. Nonostante tutto, il giovane olandese, inserito anche nella lista dei migliori giocatori sotto i 21 anni nel 2007, non ha una squadra.
La lista degli svincolati, comprende anche calciatori minori di esperienza e tra questi l'ormai famoso Farina, eroe dello scandalo scommesse.
Che gli osservatori e i dirigenti delle società si siano davvero dimenticati di loro o ci sono altri interessi in gioco? Qualunque sia la verità, questi giocatori disoccupati, non vedono l'ora di giocare e di ridursi gli ingaggi pur di farlo e con i campionati in corso, qualche altro ritocchino in rosa, si potrebbe anche fare. Staremo a vedere.




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Manchester United: il debutto del giovane Tunnicliffe fa vincere 10.000 sterline al padre

giovedì 27 settembre 2012 0 commenti


di Giovanni Sgobba.
MANCHESTER- In Inghilterra, si sa, si scommette su tutto, ed è "tradizione" per i padri o parenti chiedere al bookmaker della propria città di elaborare una quota specifica sull'esordio in Nazionale o in una specifica squadra del promettente figlio o nipote. Così avvenne nei Mondiali del 2006, quando lo zio materno dell'attaccante Wayne Rooney vinse 50.000 sterline per aver scommesso, 8 anni prima, la convocazione ad appena 20 anni nella Nazionale inglese di suo nipote.
Cose folli, insomma, come l'idea del padre di Ryan Tunnicliffe: una scommessa da 100 sterline fatta 10 anni fa (quando il ragazzino aveva appena 9 anni), ovvero quella di vedere il proprio figlio esordire e giocare con la maglia dei Red Devils. Mercoledì sera, nel match di Capital One Cup tra Manchester United e Newcastle (vinta 2-1 dai padroni di casa), Ferguson al 77' decide di mandare in campo proprio Ryan Tunnicliffe, al suo debutto con la maglia rossa numero 46.
Una doppia vittoria sia per il giovane 19enne, l'anno scorso in prestito al Peterborough United (team allenato dal figlio di Alex Ferguson, Darren), sia per il padre Mick che viene premiato per la sua lungimiranza: quotato a 100 l'esordio di suo figlio, ha portato a casa 10.000 sterline.








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Bolt allo United? Gli Inglesi lo danno a 2,00

giovedì 16 agosto 2012 0 commenti

di Davide Colonna
BARI - Il calcio di oggi, a differenza di quello che si giocava almeno fino a 20 anni fa, dove la tecnica era sicuramente più apprezzata e coltivata, vede far da padrone il fisico, legato alla corsa, alla resistenza, alla forza e il trend sembra voler continuare verso questa strada. Nei giorni nostri, è molto più difficile vedere calciatori con un alto tasso tecnico che calciatori con poca corsa e velocità e questo non incoraggia lo spettacolo che si vede negli stadi.
Il cambiamento, oltre che dal normalissimo tifoso di calcio che segue le partite con passione o un certo distacco, è passato anche sotto gli occhi di un personaggio che con il calcio non c'entra nulla: Usain Bolt.
Il velocista giamaicano, ormai leggenda dell'atletica leggera per aver vinto due edizioni olimpiche consecutive (Pechino e Londra) nei 100m, 200m e 4x100 e detentore dei record mondiali delle tre specialità, "chiama" Alex Ferguson, allenatore del Manchester United, sua squadra del cuore, e lo fa per proporsi come calciatore.
Bolt, nelle recenti interviste, ha voluto rivelare al mondo il suo sogno di giocare nella squadra inglese e di avere tutti i requisiti necessari per sfondare anche nel mondo del pallone: "Sono un discreto giocatore e inoltre, sarei il più veloce della squadra". I Red Devils, lo scorso anno, ebbero il piacere di invitare l'uomo più veloce del mondo ad una seduta di allenamento e in quella occasione, il giovane Usain, diede lezioni di velocità a Cristiano Ronaldo che di talento, nella corsa e nel calcio lo ha sempre avuto. L'arroganza di Bolt, conoscendo anche la sua poca esperienza col pallone tra i piedi, ha dato non poco fastidio a coloro che il calcio lo praticano da sempre e da professionisti e anche per paura di essere oscurati dall'imponente ombra di Usain, si son divertiti a prenderlo in giro con dichiarazioni del tipo: "Sarà anche veloce ma correre forte e tenere la palla tra i piedi non è da tutti. Potrebbe fare pessime figure".
Come dare torto ai calciatori? Per giocare a calcio e per farlo ad altissimi livelli, ci vogliono anni di sacrificio, allenamenti e passione e a dirla tutta, se Bolt fosse stato un buon calciatore, con le sue caratteristiche atletiche, probabilmente avrebbe fatto notizia nel mondo del calcio e non in quello dell'atletica. Certo, la velocità non è tutto ma, se si torna a considerare che la tecnica pian piano sta lasciando posto al fisico, forse anche Bolt potrebbe dire la sua. Magari non nello United ma nelle divisioni minori forse si.
Fino ad oggi, non sono arrivate notizie da Manchester riguardo l'ingaggio del giamaicano ma, il suo sbarco a settembre nel club è quotato a 2,00. Cosa farà Ferguson? Gli darà una possibilità o preferirebbe continuare a vederlo sfrecciare sulle piste d'atletica? Di sicuro, l'ingaggio di Bolt, potrebbe rivelarsi una geniale trovata pubblicitaria ma, fino a che punto utile anche sul campo? In attesa della prossima scomparsa di calciatori che col pallone sanno far divertire, godiamoci finchè possiamo, talenti come Messi e Cristiano Ronaldo e con un filo di curiosità, teniamo l'attenzione anche su questa divertente vicenda. Buon calcio a tutti.


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Ferguson abbraccia Van Persie: Accordo con i Red Devils

0 commenti

LONDRA - "Confermiamo l'accordo per il trasferimento al Manchester United di Robin van Persie. Il giocatore volerà a Manchester venerdì per le visite mediche".

Con questo comunicato, pubblicato dall'Arsenal sul suo sito ufficiale, poi confermato sul sito dello United, si chiude definitivamente la porta in faccia a ogni speranza per la Juventus e altro club per acquistare il gioiello olandese dei "Gunners". La cifra del trasferimento non è ancora stata resa nota ma, lo sarà probabilmente dopo il superamento delle visite mediche da parte del calciatore.
Van Persie, da tempo accostato alla Juventus e al Manchester City dopo il suo mancato rinnovo con l'Arsenal, finisce alla corte di Alex Ferguson che si è sempre dichiarato un forte estimatore del forte attaccante.




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Sapore d'amarcord: Come nel 1999, un'altra inglese ed un altro suicidio europeo per il Bayern Monaco

domenica 20 maggio 2012 0 commenti

di Giovanni Sgobba
MONACO - Commento:
Ancora un'altra volta il Bayern si annulla in finale. La squadra bavarese che tradizionalmente dimostra una certa continuità nella massima competizione europea, si dimostra fragile nel momento decisivo.
E mentre i tifosi assaporavano una vittoria come nel 2001 (vittoria ai calci di rigore contro il Valencia di Cuper), d'un tratto sono sprofondati nel dramma, ricordando la nefasta finale del 1999 contro il Manchester United, che rievoca inquietanti analogie.
Era il 26 maggio 1999, ed al Camp Nou di Barcellona si sfidavano Manchester United e Bayern Monaco che già si erano affrontati nel girone di qualificazione, con un doppio pareggio che non fece male a nessuno (i tedeschi chiusero primi e gli inglesi dietro di un punto). I Red Devils dovevano fare a meno degli squalificati Scholes e Roy Keane e sul campo la loro assenza si avvertì: nonostante gli uomini di Ferguson fossero i favoriti, quella finale fu totalmente dominata dai bavaresi. Passati, infatti, immediatamente in vantaggio dopo 5 min con una punizione deviata di Basler, la squadra di Hitzfeld andò più volte vicino al raddoppio con i pali di Scholl e dell'attaccante Jancker. Ma la leggenda che vuole le squadre inglesi mai dome si materializzò nel giro di 3 minuti: quelli di recupero che Collina assegnò dopo il 90'. Gettati nella mischia da Ferguson, prima Teddy Sheringham al 91' e poi il norvegese Ole Gunnar Solskjaer al 93' ribaltarono clamorosamente l'esito dell'incontro e della finale sfruttando quelle pochissime occasioni da due calci d'angolo.
Un esito crudele e beffardo per i bavaresi e per Lothar Matthaus, che sostituito, non poté far altro che assistere inerme allo sfacelo compiuto, concludendo nei peggiore dei modi la sua carriera.
Oggi come allora la storia ha deciso di non cambiar abito ed abitudini: sempre una squadra inglese (Manchester e Chelsea), sempre assenze pesanti nelle formazioni avversarie (Scholes e Roy Keane nel 99', addirittura Ramires, Terry, Meireles ieri), sempre una finale condotta dai bavaresi (i pali di Scholl e Jancker non sono dissimili agli errori sotto porta di Gomez ed al rigore fallito da Robben) e sempre fatali i calci d'angolo agli ultimi istanti (quello dal quale ha segnato Drogba è stato l'unico a favore del Chelsea).
Storie di una squadra ad un passo dal sogno...

Tabellino:
Manchester United: Schmeichel, G. Neville, Johnsen, Stam, Irwin, Beckham, Butt, Blomqvist (22' st Sheringham), Giggs, Yorke, Cole (36' st Solskjaer).

Bayern Monaco: Kahn, Linke, Matthaeus (35' st Fink), Kuffour, Babbel, Jeremies, Effenberg, Tarnat, Basler (44' St Salihamidzic), Jancker, Zickler.
Arbitro: Collina (Ita)
Reti: pt al 5' Basler; st al 46' Sheringham, al 47' Solskjaer.

Video:
Qui potete vedere il video di quella storica finale





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Premier League: è di Rooney il goal più bello nella storia della Premier. Battuti Bergkamp e Henry

venerdì 4 maggio 2012 0 commenti

di Giovanni Sgobba.
LONDRA- Il goal più bello nei 20 anni di storia di Premier League (nata nel 1992): così è stata definita e confermata da una votazione, la splendida realizzazione messa a segno da Wayne Rooney, che permise al Manchester United di vincere il derby contro i cugini del City. L'attaccante dei Red Devils, infatti, mise a segno un goal fantastico (qui potete vedere la rete), una rovesciata immortalata e che rimarrà per sempre impressa nella storia del calcio.
Sarà per il bel gesto tecnico, sarà anche per il momento decisivo in cui è arrivato (goal che ha fissato il risultato finale di 2-1), la rete di Rooney ha ottenuto il 26 % dei voti totali, battendo Dennis Bergkamp, secondo con il 19% dei voti, con la sua rete contro il Newcastle (qui il video) e Thierry Henry, terzo con il 15%, grazie alla rete messa a segno proprio contro il Manchester United (qui il video)
E' davvero il più bel goal di sempre?Ai posteri l'ardua sentenza...









Sapore d'amarcord: 2 maggio 2007 Milan - Manchester 3-0

mercoledì 2 maggio 2012 0 commenti

L'esultanza di Kakà sotto la pioggia
di Giovanni Sgobba
MILANO- La partita perfetta: così venne definita la vittoria per 3-0 con cui il Milan schiantò il Manchester United ed ebbe accesso alla finale di Champions League (poi vinta per 2-1 contro il Liverpool).
E' la stagione di calciopoli, il Milan arranca in campionato, ma a sorpresa supera prima gli ottavi (con un goal di Kakà ai supplementari contro il Celtic), va oltre anche l'ostacolo Bayern, ma dinanzi alla squadra inglese i sogni di gloria sembravano finire lì.
Era il 2 maggio del 2007, e dopo la sconfitta per 3-2 all'Old Trafford, il Milan era chiamato a ribaltare il risultato: sarebbe servito, infatti, vincere la partita, con qualsiasi risultato anche se dinanzi ai Rossoneri c'erano i Red Devils di Ferguson, che poteva schierare C. Ronaldo, Rooney, Giggs, Scholes, Van Der Saar, Ferdinand, Vidic.
Ma il Milan di quell'anno fu trascinato da un sontuoso Kakà (la migliore stagione per il brasiliano che l'anno dopo ottenne il pallone d'oro), e da quella vecchia guardia che proprio dopo calciopoli si riunì e diede dimostrazione della sua forza.
Vinse il Milan 3-0 sotto una pioggia battente e tutto il mondo potette assistere alla partita perfetta


Il Tabellino:
Milan-Manchester Utd 3-0
10' pt Kakà, 30' pt Seedorf, 33' st Gilardino

Milan: Dida; Oddo, Nesta, Kaladze, Jankulovski; Gattuso (39' st Cafù), Pirlo, Ambrosini, Seedorf; Kakà (40' st Favalli); Inzaghi (20' st Gilardino).
All. Ancelotti

Manchester Utd: Van Der Sar; O'Shea (30'st Saha), Brown, Vidic, Heinze; Fletcher, Scholes, Carrick; C. Ronaldo, Giggs; Rooney.
All. Ferguson

Qui il video con gli highlitghs di Milan - Manchester









Premier League: il City stende lo United, passo decisivo verso la vittoria

martedì 1 maggio 2012 0 commenti

L'esultanza di Kompany
di Giovanni Sgobba
MANCHESTER-
  Commento: Era da 44 anni che il Manchester City non arrivava così vicino alla conquista del titolo nazionale: l'ultima volta il sogno di trionfare si avverò, ma fino ad adesso, è rimasta l'ultima gioia. Da ieri, però, si buon ben dire che le gerarchie, nel distretto di Manchester e nell'Inghilterra tutta, sono cambiate: il City, sfruttando il tifo casalingo dell'Etihad Stadium, aveva quanto meno l'obbligo di provare a vincere il derby numero 163 della storia, per riacciuffare i cugini in testa alla classifica. Ma gli uomini di Mancini, oltre al tanto impegno, centrano anche la vittoria (per 1-0) che vuol dire testa della classifica a 83 punti (come il Manchester), ma vantaggio decisivo per la differenza reti, (+61 contro +53) e dominio anche negli scontri diretti (6-1 ed 1-0).
A realizzare il goal pesantissimo della vittoria è stato Kompany, che, con un perfetto colpo di testa, si rivendica delle critiche piovute dopo l'espulsione nella sfida di FA Cup (unica vittoria United in questa stagione) e sblocca, ad una manciata di secondi dalla fine del primo tempo, un match chiuso, serrato dalla tanta tensione. Ed era facile prevederlo: i Red Devils senza Vidic, Anderson ed Owen (di cui oramai ci siamo fatti l'abitudine), avevano tutti gli interessi a giocare a ritmi bassi, cercando di contenere le folate avversarie (si spiega così la scelta di Ferguson di schierare a centrocampo Scholes, Park, Giggs e non i più offensivi Valencia e Young), per provare a portare a casa un pareggio preziosissimo. Dall'altro lato i Citizens nel primo tempo hanno dimostrato di avere il classico "braccino corto del tennista", tanto era il timore di fallire questo match-ball potenzialmente letale. Ma nel match da non sbagliare i ragazzi di Mancini si scrollano di dosso paure vecchie più di 40 anni e mettono alle corde gli avversari con grinta e dinamismo, marchi di fabbrica di giocatori quali Yaya Tourè, De Jong, Clichy e Zabaleta, i migliori in campo.
A meno due giornate, dunque, dalla chiusura dei giochi, Manchester si tinge di azzurro e per gli spalti dello stadio risuonano cori intonati sulla canzone Blue Moon, con tifosi illustri, quali Liam Gallagher e Maradona. 
Mancano due giornate, la storia è prossima ad essere riscritta, come testimonia la tensione di Alex Ferguson, che per un momento perde l'aplomb da sir discutendo con il tecnico Mancini, consapevole di essersi fatto sfuggire il campionato e Newcaslte e QPR permettendo, dopo 44 anni, la Premier League cambierà sede, cambierà bacheca, ma non città. 

Le pagelle dei protagonisti:
Kompany: da essere la causa della sconfitta del City in FA Cup, ad artefice possibile e probabile della vittoria in Premier League. Giganteggia in mezzo alla difesa e neutralizza Rooney lasciato da solo. Voto: 8
Clichy e Zabaleta: la dimostrazione di come dovrebbero giocare i terzini moderni. Tanta grinta, frantumano chilometri senza andare mai in riserva d'ossigeno, pressano ed annullano Jones ed Evra, ed in attacco non perdono la lucidità creando sempre potenziali occasioni. Voto: 7.5
Yaya Tourè: Senza dubbio l'uomo più prezioso della compagine. Ha dato un'impronta vincente e letale alla squadra, direttamente ereditata dal Barcellona. E' devastante in mezzo al campo: lotta e corre per 3. Voto: 8.5

Nani: Si dimostra croce e delizia per i Red Devils, come sempre. Puoi essere il migliore in campo e la partita successiva il peggiore. Ci si aspettava molto da lui, dalla sua fantasia imprevedibile. Questa volta è sceso in campo il suo gemello più scarso. Voto: 4.5
Scholes e Giggs: il primo si era ritirato, salvo poi fare dietrofront; il secondo, nonostante gli anni ed i capelli brizzolati, insegna ancora calcio. L'età e le vecchie lotte prendono il sopravvento nel secondo tempo, ma sono sempre gli ultimi a mollare. Voto: 6
Jones: decisamente fuori partita. Clichy gli passa davanti e lui riesce a malapena a vederlo con l'autovelox. Completamente spaesato, dopo l'ammonizione non si riprende. Voto: 5

Qui la lite tra Mancini e Ferguson










Premier League preview. Derby di Manchester: fuori i secondi

sabato 28 aprile 2012 0 commenti

di Giovanni Sgobba
MANCHESTER- Commento: E' arrivata la resa dei conti. Le due sponde di Manchester hanno cerchiato in rosso il giorno lunedì 30 aprile, il monday night dove andrà in scena l'attesissima sfida tra City e United. Con un finale thriller degno del miglior sceneggiatore in circolazione, a tre giornate dal termine della Premier League, di fatto questo match incoronerà il prossimo trionfatore. Il City di Mancini che insegue 3 punti indietro, avrà il roboante vantaggio di giocare in casa, all'Etihad Stadium, che scommettiamo sarà tutto bianco e celeste, mentre i Red Devils bramano vendetta per l'oltraggioso passivo della sfida di andata (clamoroso e storico 1-6), anche se più consapevolmente firmerebbero anche per un pareggio che potrebbe risolvere spinose questioni.


Come arrivano le due squadre: Sfogliando le pagine dell'ultimo mese, è chiaro che il City può ancora dire la sua per meriti dei rivali cugini, incapaci di mantenere un vantaggio di 8 punti. Infatti, dopo il pareggio 3-3 in casa contro il Sunderland e la sconfitta contro l'Arsenal, il City aveva praticamente rinunciato alla rincorsa. Lo stesso Mancini alla vigilia della sfida contro i Gunners aveva annunciato che se i suoi ragazzi non avessero vinto, i giochi si sarebbero chiusi. E poi che è successo? Stranamente Ferguson, allenatore di vecchio pelo, non è riuscito a tener concentrati i giocatori che scivolano clamorosamente su due bucce di banana: sconfitta con il Wigan che lotta per rimanere nella massima serie e soprattutto 4-4 in casa contro un Everton già salvo che ha recuperato 2 goal negli ultimi minuti di partita. E non dimentichiamoci di Tevez, ex United poco amato, prima patata bollente per Mancini, ora fattore indispensabile in questa rincorsa.


I numeri ed i precedenti: L'ago della bilancia pende, seppur lievemente, per la sponda azzurra di Manchester. Miglior attacco e miglior difesa per il City (87 goal fatti e 27 subiti rispetto agli 86 e 32 dello United) e soprattutto squadra ancora imbattuta in casa, forte di 16 vittorie ed un solo pareggio. Ma lo United non sta a guardare e gioca la carta delle 12 vittorie (nessuno ha fatto meglio) lontano dall'Old Trafford e il precedente che può far sorridere: l'aver già vinto quest'anno all'Etihad Stadium per 3 a 2 in un match di FA Cup.

Come recita questo trailer: Di che colore si tingerà Manchester? Blu o rosso?Nel Monday night avremo l'attesa risposta.














Responsabile dei Servizi Sportivi: Mario Schena
 
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